Vinyls, l’Oleificio dei Dal Sasso assumerà gli operai

Marghera. Medio Piave spa conferma l’intenzione di ricollocare i cassaintegrati nel nuovo impianto che sorgerà nelle aree ex Eni
ministro Romani alla Vinyls con gli operai fautori della protesta
ministro Romani alla Vinyls con gli operai fautori della protesta

MARGHERA. All’indomani della sentenza del Tribunale di Venezia che ha sancito il definitivo fallimento di Vinyls Italia spa dopo 4 anni di inconcludente amministrazione straordinaria è arrivata una notizia che, finalmente, fa ben sperare per il futuro dei lavoratori in cassa integrazione altrimenti destinati al licenziamento con l’iscrizione nelle già affollate liste di mobilità dei Centri per l’Impiego. Dopo la firma del rogito con Syndial (Eni) i titolari dell’Oleificio Medio Piave Spa di Treviso - la famiglia Dal Sasso – hanno inviato una lettera ai sindacati dei chimici veneziani di Cgil, Cisl, Uil in cui chiedono un incontro per definire l’assunzione – come promesso nel verbale sottoscritto l’anno scorso – dei 130 cassintegrati di Vinyls da occupare, in prospettiva, nel nuovo oleificio che intendono costruire nei 38 ettari di aree industriali dismesse a Porto Marghera, cioè i terreni degli ex impianti del Clorosoda e del Tdi, confinanti con quelli del Cvm/Pvc di Vinyls che sono però rimaste invendute al pari degli impianti che ora verranno demoliti.

«Abbiamo formalizzato la compravendita dell’area ex Syndial di Porto Marghera» spiega la lettera sottoscritta dall’amministratore delegato dalla holding Medio Piave Spa e recapitata ieri ai sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil veneziane «di fatto dando il via al possibile recupero occupazionale delle maestranze ex Vinyls. A tale risultato si è pervenuti attraverso un complesso e lungo iter preparatorio da noi perseguito da questa società con dedizione e tenacia e nonostante i numerosi ostacoli incontrati». «Pur non essendo alcuni dei detti ostacoli ancora del tutto superati» aggiunge la lettera firmata dal titolare «riteniamo che l’intervenuta acquisizione dell’area apra realisticamente l’orizzonte alla concreta attuazione del progetto industriale nell’ambito del quale si inseriscono gli impegni da noi assunti nei confronti delle maestranze Vinyls».

«Sarà pertanto nostra cura» conclude la lettera «organizzare in tempi brevi un incontro per fare il punto sulla situazione, e condividere le azioni che si rendono allo stato necessarie ed opportune per far progredire l’operazione con la maggiore possibile celerità». Restano, infatti, da definire varie questioni. In primo luogo resta da definire con l’Autorità Portuale veneziana per l’utilizzo di un banchina per far attraccare le grandi navi cariche di granaglie che saranno lavorate nel nuovo stabilimento che Medio Piave intende costruire al più presto a Porto Marghera. In secondo luogo bisognerà trovare una soluzione a livello ministeriale per poter garantire altra cassa integrazione ai lavoratori rimasti in forza alla Vinyls, in attesa della costruzione del nuovo stabilimento di chimica verde.

«Sono ancora molte e speriamo non troppe» dice una nota dei chimici veneziani «le questioni ancora da chiarire: uso delle banchine, tipologia di produzioni a regime, complessità autorizzative, progetti di bonifica, e ovviamente, il supporto al reddito che bisognerà dare ai lavoratori in questi mesi». «Sappiamo bene« continua la nota stampa «che qualunque tipologia di impianti l’Oleificio Medio Piave voglia realizzare, occorreranno molti mesi prima che si possa veder uscire un camion di prodotto dal sito di Marghera e di conseguenza servono strumenti quali la Cigs nelle sue forme più opportune, per garantire i tempi morti a tutti questi lavoratori. E’ quindi su queste basi che la segreteria territoriale Uiltec conferma la necessità di ritornare al tavolo del ministero dello Sviluppo coinvolgendo necessariamente anche il Ministero del Lavoro».

 

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