Vinyls, il fallimento è vicino L’11 giugno incontro a Roma

Oggi attesa la sentenza del Tribunale dopo l’amministrazione straordinaria Zanonato fissa la data del vertice a Roma richiesto da sindacati e istituzioni
Di Gianni Favarato
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia, 25.05.2013.- Prefettura di Venezia, incontro con il Min. Flavio Zanonato per "Vinilis".-
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia, 25.05.2013.- Prefettura di Venezia, incontro con il Min. Flavio Zanonato per "Vinilis".-

Il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, come promesso sabato scorso in Prefettura a Venezia dove ha incontrato una gruppo di dipendenti di Vinyls, i sindacati e le istituzioni, ha convocato per martedi 11 giugno prossimo alle 16, a Roma, un “tavolo” con la speranza di trovare una soluzione che garantisca i lavoratori in cassa integrazione da quasi quattro anni e destinati al licenziamento.

Il collegio dei giudici, presieduto da Rita Rigoni, della Sezione Fallimentare del Tribunale di Venezia depositerà oggi la sua attesa sentenza su Vinyls Italia. In quattro anni di amministrazione straodinaria i commissari – Mauro Pizzigati e Giorgio Simeone – nominati nel 2009 dall’allora ministro Claudio Scajola, non sono riusciti a trovare compratori disposti a rilevare e riavviare l’attività produttiva con i 128 dipendenti rimasti in forza all’azienda. Anche sul fronte dei debiti di Vinyls (oltre 130 milioni di euro, gran parte dei quali dovuti alle società dell’Eni che fornivano materie prime e utilities) la situazione è peggiorata. Per i giudici la strada obbligata sembra quella della conversione al fallimento, visto che la legge Prodi-Bis prevede, in proposito, un massimo di due anni di amministrazione straordinaria (proroghe comprese) dopo i quali, in assenza di una nuova gestione imprenditoriale, la «conversione in fallimento» . In tal caso ,comunque, ai giudici resta la possibilità di concedere (come richiesto dai commissari straordinari) un ulteriore periodo di «esercizio provvisorio» per concludere le operazione di bonifica e demolizione dei vecchi impianti del cvm/pvc che nel corso degli ultimi trent’anni sono passati in più mani: dal controllo dell’Eni, ad una “public company” (Evc), alla multinazionale Ineos e, infine, all’imprenditore trevigiano Fiorenzo Sartor che pochi mesi dopo averla acquisita ha portato i libri contabili in Tribunale. L’adozione dell’esercizio provvisorio permetterebbe l’utilizzo di un ulteriore periodo di cassa integrazione straodinaria, evitando così ai lavoratori il licenziamento e l’iscrizione nelle affollate liste provinciali di “mobilità” . In ogni caso, dopo un ulteriore periodo di cassa integrazione, arriverebbe la messa in fallimento di Vinyls con i conseguenti licenziamenti. L’unica ancora di salvezza restano i due progetti messi in campo a Porto Marghera dall’Oleificio Medio Piave e del gruppo chimico piemontese Mossi & Ghisolfi. L’auspicio di tutti è che la regia del ministro Zanonato convinca l’Oleificio e il gruppo Mossi & Ghisolfi a concretizzare rapidamente i loro progetti a Porto Marghera, magari nelle aree dismesse da Eni, garantendo così una ricollocazione ai dipendenti di Vinyls Italia.

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