Chiusura anticipata e guardia giurata: la ricetta anti disordini dei locali di Mestre

Commercianti e locali fanno squadra: «Sabato non ci sono state risse». Dopo le multe, attesi i provvedimenti della polizia Locale

Giacomo Costa
I proprietari di Vinosteria Doc
I proprietari di Vinosteria Doc

«Le risse sono un’altra cosa. Sabato notte due ragazzi si sono messi a urlare, è vero, ma non sono volati bicchieri e tavolini. Dallo scorso settembre manteniamo l’attenzione altissima e, anzi, siamo pronti a fare di più».

Andrea Vesco e Diego De Bortoli, gestori della Vinosteria Doc di via Palazzo, hanno tutte le intenzioni di passare dalle parole ai fatti: «Per una settimana anticiperemo la chiusura, all’una invece che alle due, per scoraggiare i balordi. E con la bella stagione abbiamo intenzione di assumere una guardia giurata per mantenere l’ordine nel plateatico, la sera. A spese nostre, ma perché pensiamo ne possa guadagnare tutta la strada».

Sei giorni fa a denunciare l’accaduto erano stati alcuni residenti, svegliati dalle grida intorno alle 2.30.

Il litigio si era trascinato fino a via Pio X, anche se forse la fase più movimentata si era consumata nel vicolo tra la pizzeria e calle del Gambero. Quando sono arrivate le Volanti, comunque, era già tutto finito e i responsabili si erano dileguati. «Sono ragazzini arrivati da altre zone della città, per tirare tardi, certo non la clientela abituale di via Palazzo», sottolinea Elisabetta Bobbo, del negozio Soleluna, che con il mercatino dei portici e le tante iniziative del quartiere è stata una delle più convinte anime della rinascita della zona, «Qui tutti vogliono che le cose funzionino e nessuno spera che i bar chiudano, anzi. Il centro di Mestre deve diventare un punto di aggregazione, sano e divertente. La musica deve essere un catalizzatore sociale, non un problema».

Eppure proprio i volumi (e gli orari) hanno causato qualche tensione, anche di recente. Vesco e De Bortoli non fanno mistero di aver avuto bisogno di qualche aggiustamento, in questo senso: «Ci siamo presi una multa di recente, è vero. Il fatto è che un dj-set viene catalogato come evento, ha una norma più stringente, e non ci avevamo pensato. Ora però abbiamo capito: la musica solo all’interno, le porte chiuse, i volumi sempre adeguati. E stacchiamo la spina per tempo».

Non lo stesso si può dire di qualche altro locale: due porte più in là, il bar Dalla moretta di sanzioni ne ha collezionate già due e in diversi puntano il dito in quella direzione quando si parla di servizio oltre le due della notte.

«Se ci sono problemi, chiamiamo per primi le forze dell’ordine», assicurava la titolare dopo un altro episodio, settimane fa.

A mettere ordine ci penserà la polizia locale: dopo i verbali, e a fronte di un controllo continuo, nelle prossime settimane è probabile che arrivi una nuova ordinanza per restringere gli orari di apertura, forse solo per le insegne considerate più problematiche, se non lungo tutta la strada. Una misura che, alla Vinosteria Doc, hanno comunque deciso di anticipare: non un’ammissione di colpa, piuttosto una forma di collaborazione immediata. «Se si sta aperti oltre le due», sospira qualcuno, «non ci si può lamentare del tipo di clientela che si presenta».

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