Vino da export, vendite a più 20 per cento

Un successo per le aziende del Veneto orientale, ma resta la preoccupazione per i falsi all’estero

Il vino trascina l’export delle imprese del Veneto Orientale. Le prime stime relative al bilancio del 2015 per le aziende del Sandonatese e del Portogruarese certificano un aumento del 20% delle esportazioni di vino all’estero rispetto all’anno precedente.

Cresce l’export dunque, ovviamente anche in termini di peso sul fatturato aziendale. Le percentuali di crescita si profilano pure più alte per quelle aziende che producono il Prosecco, che all’estero rimane il vino per eccellenza del “made in Italy”. Nel nostro territorio, pur non raggiungendo la concentrazione esistente nel Trevigiano, le imprese che producono il Prosecco si aggirano comunque sul centinaio. I dati relativi all’export sono emersi nel corso di un incontro che alcuni imprenditori agricoli del Sandonatese hanno avuto con Roberto Dal Cin, ex presidente della commissione agricoltura della Provincia. Un incontro che gli agricoltori hanno voluto per esporre una serie di preoccupazioni, che Dal Cin si è impegnato a sottoporre sotto forma di istanze ai parlamentari europei della Lega Nord. Perché, se il vino di casa nostra tira all’estero, in agguato c’è il pericolo delle bottiglie straniere in vendita nei nostri supermercati.

Gli imprenditori agricoli, insomma, non possono dormire sonni tranquilli. «Ho assistito a una sindrome dell’olio proveniente dalla Tunisia, di cui l’Unione Europea ha votato la sua entrata nel nostro mercato senza dazi», ha commentato Dal Cin al termine dell’incontro, «sia chiaro, da queste parti l’olio non c’è. Ma c’è il timore che si possano aprire le porte ad altri prodotti e, quindi, mettere a serio rischio la vita delle nostre piccole imprese che lavorano per la qualità. Ci hanno confortato, però, i numeri esposti dal direttore delle Cantine Viticoltori Veneto Orientale, Franco Passador, il quale ha motivato il successo dei nostri produttori nel saper proporre vini di qualità, che conquistano molti mercati esteri».

Sulla questione dei falsi è intervenuto anche Annibale Toffolo, l’editore di “Taste Vin”, che ha ricordato come all’estero c’è chi propone come prosecco il vino “Pro-Secco”. Un falso che fa il paio con il più celebre esempio del formaggio Parmigiano, bistrattato un po’ ovunque oltre confine con il marchio “Parmesan”. «Ci vogliono più tutele o le nostre piccole e medie imprese potrebbero chiudere i battenti», ha concluso Dal Cin, confermando di voler interessare gli europarlamentari leghisti del territorio.

Giovanni Monforte

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