Vinitaly, 29 aziende veneziane in fiera Il Pinot grigio lancia la sfida al Prosecco

Claudio Favero (Consorzio Vini): «Forte interesse per la Doc delle Venezie che vuole uguagliare il successo delle bollicine»

MESTRE. Si accendono i riflettori su Vinitaly, il salone internazionale dei vini che da domenica a mercoledì 12 aprile farà di Verona la capitale mondiale dell’enologia. Un evento a cui i viticoltori della nostra provincia saranno presenti in forze, per giocare un ruolo di primo piano nella competizione con gli altri grandi produttori del settore. Sono una trentina le aziende e le case vinicole del nostro territorio che esporranno il meglio dei loro pregiati vini. Perché il Vinitaly rimane una delle più importanti fiere mondiali del settore (al pari di quelle di Bordeaux, Londra e Dusseldorf) ed esserci è ancora un imperativo.

La lista delle aziende veneziane al Vinitaly
La lista delle aziende veneziane al Vinitaly

Anche se oggi il mercato e il modello di business è radicalmente cambiato rispetto al passato. «Una volta le fiere erano l’unica occasione per far incontrare domanda e offerta. Adesso con i siti internet, i social network e le varie iniziative sul territorio le occasioni di incontro si sono moltiplicate. Ma eventi come il Vinitaly rimangono delle manifestazioni in cui un’azienda che fa mercato è opportuno che ci sia», spiega Claudio Favero, direttore del Consorzio Vini Venezia, «adesso le fiere sono un punto di ritrovo, di confronto, di promozione e di degustazione dei vini. Per le aziende è un momento per incontrare insieme i loro clienti e i loro agenti». Non a caso le aziende che partecipano a Vinitaly hanno un’agenda fitta d’incontri, messa a punto già da molti mesi. Ma come sta il vino di casa nostra?

Vinitaly: programma, biglietti, orari
Il Vinitaly

È un settore che continua a trainare e a spingerlo sono soprattutto il Prosecco, ma anche il Pinot grigio. «È fuori discussione che il settore vitivinicolo è quello che tira di più, sia a livello di remunerazione delle aziende sia quanto a livelli di esportazione e di consumi», aggiunge Favero, forte del suo osservatorio privilegato. Il Consorzio Vini Venezia annovera, infatti, circa 1.700 soci, di cui oltre 200 coprono l’intera filiera. Ovvero, producono uva, vinificano, imbottigliano e vendono sul mercato. Il Consorzio Vini Venezia è nato dalla fusione dei vecchi Consorzio Piave e Consorzio Lison Pramaggiore, che si sono fusi in un unico consorzio che tutela la Doc Piave, la Doc Lison Pramaggiore, la Doc Venezia e le due Dogc Lison (ex Tocai) e Malanotte del Piave. A fare da traino alla produzione degli altri vini sono, su tutte, le bollicine e il Pinot grigio.

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«Basti pensare che il Prosecco, che abbiamo inserito 4-5 anni fa in provincia Venezia, adesso è diventato il secondo vitigno più rappresentativo dopo il Pinot grigio», conclude Claudio Favero, «tutte le aziende, chi poco o chi tanto, fanno Prosecco ed è un vitigno che negli ultimi anni è diventato molto importante anche nel nostro territorio. Il Pinot grigio sta avendo un successo significativo con la nuova Doc delle Venezie. C’è molto interesse, il mercato si sta sistemando e gli operatori trovano stabilità di prodotto, che è l’aspetto più importante».

Per produzione di Pinot grigio Venezia è al terzo posto nel Veneto con circa 1.765 ettari coltivati.

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