Villetta incendiata, maggioranza muta
Caorle. Nessuna reazione da sindaco e giunta al rogo doloso. Il consigliere Favaro: «L’Antimafia continui a indagare»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - CAORLE - LA CASA INCENDIATA E IL GRUPPO DI VILLETTE DELLA ZONA A OTTAVA PRESA DI CAORLE
CAORLE. Un rogo nella notte e ancora tanti sospetti. Non poteva che essere così a Caorle, dove dal sindaco e la giunta, quando si adombrano infiltrazioni della criminalità, non arriva più un commento, una presa di posizione ufficiale, anche solo per tranquillizzare una comunità confusa e sempre più sospettosa. L’incendio della scorsa notte, di natura dolosa, a Ottava Presa di Caorle, sarebbe potuto essere uno dei tanti se non fosse spuntato il nome di Claudio Casella.
Alle 2 dell’altra notte le fiamme hanno raggiunto tetto e muro di una villetta in via Cadore della Nava Immobili Srl, società dell’imprenditore Claudio Casella. Un nome che evoca molti scenari a Caorle. Il Consiglio comunale era stato chiamato nuovamente a votare il rinnovo dell’accordo urbanistico, a novembre, denominato “Villaggio delle Terme” . L’accordo era stato sottoscritto nel gennaio 2007 tra il sindaco precedente, Marco Sarto, e la Caorle Investimenti srl, proprietaria dell’area con il titolare Claudio Casella. Prevedeva che la società privata costruisse il centro termale e dopo 50 anni (rinnovabili per altri 50) di gestione lo consegni al Comune, in cambio le volumetrie dei negozi e degli appartamenti previsti (in parte di edilizia convenzionata) fino a quattro volte le dimensioni previste dal piano regolatore. L’imprenditore Claudio Casella, nato a Lumezzane in provincia di Brescia, è stato anche imprenditore nel settore del gioco online, più volte accostato a questa amministrazione anche nel periodo elettorale, quando indagini rivelarono persino una serie di richieste di iscrizione ai registri elettorali da parte di 60 persone di nazionalità rumena.
Tornando alla villetta, l’incendio dell’altra notte ha risvegliato tanti sospetti e paure in tutta Caorle. «La Procura Antimafia deve continuare a indagare», ha detto il consigliere comunale di Liberi e Trasparenti, Marco Favaro, «un incendio come questo non può che indurre a delle riflessioni, anche perché il cantiere versa nel degrado da anni e non si sa perché. Risulta che la proprietà abbia contattato anche svariate aziende finite nelle indagini sulla’ndrangheta» . Rosanna Conte della Lega ha presentato diverse interrogazioni sulle infiltrazioni a Caorle e lo stesso il Pd in Parlamento. Luca Antelmo della lista Miollo è perplesso: «Il clima non si può rasserenare anche alla luce di certi episodi come questo. Abbiamo appena presentato un’interrogazione sul fatto che il Comune non ha aderito ad Avviso Pubblico contro la criminalità ed evidentemente ci sono delle motivazioni solide se abbiamo deciso di chiederlo».
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