Ville sequestrate: «Nessun pericolo di vendita»

A far scattare il blitz della Finanza, la scorsa settimana, per mettere i sigilli sul tesoro di Felice Maniero era stata tra l’altro un’intercettazione telefonica in cui Riccardo Di Cicco, il dentista di Fucecchio (Firenze) ex cognato di “Felicetto”, annunciava di voler vendere una delle tre ville di famiglia e di nascondere i soldi. Ma ieri Antonio D’Orzi, difensore di Noretta Maniero (sorella di Felice ed ex moglie del dentista), Cristina Martini, avvocato di Morena Galasso (attuale compagna di Di Cicco), Marco Borella, nominato d’ufficio al posto di Jacopo Folco Peruzzi e Cesare Stradaioli, legali di Riccardo Di Cicco, Andrea Franco, in rappresentanza di Felice Maniero, hanno sostenuto che «Non c’era oggettivamente alcun pericolo di alienazione dei beni». Proprio su questa base, ieri hanno chiesto che il tribunale del riesame non proceda alla convalida del sequestro delle tre ville in Toscana a Fucecchio, Santa Croce sull’Arno e Marina di Pietrasanta, intestate a Di Cicco o a suoi familiari.
«Il tribunale deve valutare se esistano i presupposti per convalidare il sequestro d’urgenza nell’ambito di misure di prevenzione patrimoniali, che riteniamo non ci siano», ha chiarito l’avvocato D’Orzi. Quanto alle intercettazioni, il legale di Noretta Maniero ha chiarito che «Non c’è stato alcun mandato ad alcuna agenzia immobiliare da parte della mia cliente per vendere la casa dove peraltro vive con i suoi cari». Sulla stessa linea l’avvocato Martini. «La mia assistita è del tutto estranea, tanto che non è indagata. È stata coinvolta in quanto comproprietaria di una delle ville. Ma lei non aveva intenzione di vendere».
«La collaborazione di Maniero è strutturata, articolata sotto il profilo della conoscenza dei fatti e della lucidità del ragionamento. Perché ha agito? Le sue motivazioni sono personali. Ritengo che Felice di oggi, se si rivolge alla Procura, lo fa come rimedio per un fatto che ritiene illecito e che probabilmente anni prima avrebbe affrontato diversamente», ha spiegato l’avvocato Franco, «Oggi Felice è un uomo che ha pagato il conto con la giustizia, ritiene di reagire a una situazione che non lo ha favorito e lo fa con il mezzo lecito, anche mettendo davanti le proprie responsabilità.
Il tribunale del riesame si è riservato la decisione, c’è tempo fino all’8 febbraio. La vera battaglia sarà successiva e riguarderà il merito del provvedimento: le ville sono state acquistate con i soldi di Maniero?
Intanto nelle scorse ore l’avvocato Peruzzi di Firenze ha presentato istanza al tribunale del riesame per la revisione della misura cautelare personale nei confronti del dentista, in carcere al Baldenich di Belluno.
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