Villa Agostini aprirà per ospitare profughi asilo nido e disabili

A Veternigo restano 10 richiedenti asilo dei 25 precedenti Fragomeni: «Io contrario ma è stato fatto un buon lavoro»

SANTA MARIA DI SALA. Lungo via Desman a Veternigo ieri pomeriggio si vedeva qualche migrante passeggiare, zaino in spalla, quaderno in mano e via alla fermata dell’autobus. Poi si vedevano i residenti lavorare nelle loro case. Chi tagliava l’erba, chi puliva casa, chi lavorava la terra e poi c’era chi armato di scavatore e ghiaia sistemava il piazzale della villa al civico 62.

Una casa grande, bella, signorile, con un parco di due ettari e mezzo attorno. Qui venerdì arriveranno 10 profughi. Ma semplicemente non fanno altro che spostarsi di qualche centinaio di metri. Da via Desman 107, nella località di Tre Ponti, passano a via Desman 62. Solo che anziché essere alla destra della carreggiata, per chi prosegue in direzione Mirano, si troveranno a sinistra.

Fino a qualche mese fa i richiedenti asilo ospitati al civico 107 erano 25. Ora siccome in quella casa, la cui locazione aveva sollevato polemiche perché sita in un rione di sole dieci famiglie, i profughi non ci possono più stare, vengono trasferiti trecento metri più in là. Ma soltanto dieci. Gli altri quindici saranno dislocati altrove, sempre in strutture di accoglienza del territorio.

La villa è di proprietà della famiglia Agostini e ora è stata data in uso alla cooperativa Sociale Servizi Associati di Spinea che ha intenzione di aprire il parco al pubblico e di sviluppare ulteriori progetti. Ieri sette persone all’interno della villa di via Desman stavano lavorando. Lavori di tinteggiatura, sbiancatura, pulizie e quel piccolo scavatorino fuori per creare un piazzale per le auto, di modo che ogni qual volta piova non si allaghi sempre tutto. Normali lavori di ristrutturazione.

«Sono dentro casa mia e faccio quello che voglio», risponde un signore all’interno della Villa con barba bianca e capelli brizzolati quando gli viene chiesto cosa stessero facendo.

Ad ogni modo il progetto dell’accoglienza profughi sembra essere solo un piccolo flash di quello che vorrà realizzare la cooperativa: asili nido, progetti con i disabili, apertura del parco.

Alcuni residenti non sono d’accordo e sono preoccupati. Il sindaco Nicola Fragomeni lunedì sera ha incontrato alcuni cittadini e ha cercato di tranquillizzarli, ma comunque alza i toni. «Sia chiaro che lì dentro più di quindici richiedenti asilo non ci stanno», dice, «io non sono per l’accoglienza ma devo dire che a Tre Ponti dove erano prima è stato fatto un buon lavoro, c’è un progetto. Quindi ci impegneremo affinché venga usato lo stesso modus operandi. Devono andare a scuola, imparare l’italiano ed essere integrati lavorando».

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