Vigili, test fisici obbligatori anche per assumere precari
Vigili urbani sempre più «muscolari» e atletici, per inseguire evidentemente gli abusivi o gli scippatori, più che per elevare contravvenzioni o svolgere l’attività di controllo amministrativo tipico della polizia municipale, che non è formalmente un corpo di pubblico sicurezza. Li vuole così la Giunta Brugnaro che ha appena bandito una nuova selezione per assumerne altri 50 a tempo determinato per un periodo di 6 mesi per sopperire alle esigenze di carattere di recente stagionale, così come approvato dalla Giunta. Agenti, teoricamente sia uomini, sia donne, che avranno come principale impiego il controllo dei parchi cittadini, delle aree verdi attrezzate e delle spiagge. Ma per essere assunti, se di sesso maschile, si dovranno correre i mille metri nel tempo massimo di 4 minuti e 5 secondi (il record italiano di specialità è intorno ai 2 minuti e 35 secondi). Saltare in alto, con un massimo di tre tentativi, almeno un metro e 5 centimetri. E infine compiere 5 sollevamenti alla sbarra continuativi nel tempo massimo di due minuti.
Se non supereranno anche una sola prova, dovranno ripeterle tutte. E se anche questa volta dovessero fallire anche uno solo dei test fisici, saranno esclusi dalla selezione. Stesse prove e stessi criteri anche per le aspiranti vigilesse, ma con prestazioni meno impegnative. Un minuto in più degli uomini, 5 e 5 secondi, per superare la prova della corsa dei mille metri. Novanta centimetri da superare per la prova di salto in alto. E solo due sollevamenti alla sbarra, invece di 5, da compiersi sempre entro due minuti. Accederanno alle prove di efficienza fisica i 200 concorrenti che abbiano il miglior punteggio tra quelli che abbiano superato la prova scritta. Chi vuol partecipare alle «gare» per vigile urbano, sia uomo, sia donna, dovrà naturalmente aver ottenuto prima il certificato di idoneità alla pratica sportiva agonistica per l’atletica leggera.
Attenzione però anche alla «linea» per gli aspiranti agenti di polizia municipale, perché i paffutelli sono già tagliati fuori. Il Corpo della Polizia Locale di Venezia pretende infatti che gli aspiranti vigili abbiano una percentuale di massa grassa non inferiore al 7 per cento e non inferiore al 22 per cento per gli uomini e non inferiore al 12 e non superiore al 30 per cento per le donne. Criitico, come già in passato su questa «muscolarizzazione» del corpo di polizia municipale il sindacato, come rileva anche il segretario della Cgil Funzione Pubblica Daniele Giordano. «I vigili non devono essere la polizia personale del sindaco - commenta Giordano - ma agenti che devono svolgere ruolo di controllo e sanzioni di tipo amministrativo di cui c’è molto bisogno. Invece sembra che l’unico scopo sia quello di avere “atleti” armati che si occupino della pubblica sicurezza, per la quale ci sono già le forze dello Stato. Penalizzando oltretutto nelle assunzioni, la polizia municipale femminile, proprio per i test fisici di idoneità difficili da superare». E intanto un nuovo «esercito» di vigili urbani in arrivo a Ca’ Farsetti: 160, tra quelli a cui il contratto di formazione lavoro precedente sarà trasformato a tempo indeterminato (70) e quelli assunti con contratto a termine (altri 90), in linea con l’emergenza sicurezza lanciata in questi due anni dal sindaco. La Giunta comunale infatti, ha approvato il piano triennale dei fabbisogni di personale e il piano delle stabilizzazioni che riguarderà oltre 200 lavoratori. Convertiti i contratti dei 70 vigili assunti lo scorso anno in contratto a tempo indeterminato. Ne saranno assunti altri 40 con contratto di formazione soprattutto per controlli in orario serale e notturno. E infine i 50 assunti a tempo determinato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia