Vigili offesi su Facebook, il Comune di Venezia denuncia 16 persone
VENEZIA. Sono sedici le persone che Ca’ Farsetti denuncerà perché, attraverso i loro profili Facebook, hanno offeso, in vario modo, i vigili urbani della città, di Mestre e del centro storico. I dettagli sono contenuti in una relazione resa pubblica ieri e preparata dal responsabile del servizio sicurezza urbana, il commissario capo Gianni Franzoi, che nelle scorse settimane ha ricostruito l’attività del profilo “Veneziano dissanguato”. Secondo i vigili urbani le sedici persone si sono resi responsabili, secondo l’ipotesi investigativa, dei reati di diffamazione e istigazione a delinquere, per affermazioni piuttosto pesanti nei confronti dei vigili come nel caso di uno dei post più recenti, risalente al 17 settembre, dove si invitava, dopo una serie di offese, «a spararghe in testa».
In alcuni casi sono già stati gli stessi vigili insultati, fotografati al lavoro e postati sul profilo, a presentare querela contro frasi e commenti di persone che hanno visitato il profilo “Venezia dissanguata” e che hanno decisamente superato il confine della critica. L’esempio di come spesso si faccia un uso dei social network senza pensare alle possibili conseguenze, senza capire che ci si trova in un luogo che è visibile a molti, se non a tutti. Negli ultimi anni sono molti i profili facebook nati, soprattutto in centro storico, per criticare o commentare i provvedimenti dell’amministrazione comunale, e di questi “Venezia dissanguata”, come emerge dalla relazione, ha rappresentato il peggiore sfogatoio.
Il profilo è nato nel luglio del 2013 con lo scopo dichiarato di raccogliere e denunciare illeciti commessi dalla polizia locale. «Se solo questa fosse la mission del profilo, nulla si potrebbe eccepire» si legge nella relazione «se non il fatto che gli illeciti vengono sanzionati disciplinarmente, amministrativamente e, nei casi più gravi, penalmente, e che nessuna segnalazione in tal senso è giunta alle autorità». Il profilo, che in poco tempo ha raggiunto centinaia di “amici” - così si chiamano i contatti in facebook - alcuni dei quali si sono lasciati andare in offese e minacce. La prima risale alla fine di agosto quando sulla bacheca del profilo appare la foto di due agenti in servizio alla Sezione Moto ondoso, in servizio di tele-laser, apostrofati con insulti. Offese e insulti che sono proseguiti nelle settimane successive, spesso corredati di foto e in almeno un caso anche con un filmato pubblicato su You-Tube. In un commento del 18 settembre, c’è n’è anche per il sindaco Giorgio Orsoni, offeso con tutto il corpo di polizia municipale con una tipica espressione veneziana.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia