Vigili "mimetizzati" per fare più multe
VENEZIA. Proteste e mugugni per la nuova “mimetizzazione” della polizia municipale in laguna all’interno della campagna di repressione della velocità dei natanti.
Non solo tassisti e trasportatori, le due categorie da sempre sotto la lente d’ingrandimento per via del moto ondoso, ma anche i semplici diportisti residenti, stanno facendo viaggiare sul web le foto degli appostamenti pensati dai vigili urbani.
In uno si vede la barca dei vigili e un agente con macchina fotografica puntata lungo il canale delle Fondamente Nove, ben nascosto dietro la darsena della Vigna.
Già a Venezia per i controlli da natante (qualli non fatti da terra, per capirsi) i sistemi laser non rilevano la velocità. Viene adottata quindi la tecnica della foto preventiva e dell'esperienza dell'operatore: in base all'onda di prua e alla conformazione della barca presa di mira si stabilisce se il natante crea o no moto ondoso. Ma ora il camuffamento degli agenti rilevatori sembra aver fatto traboccare il vaso.
«Da notare che non è legale», spiega B.V., trasportatore con esperienza ventennale, «e non è certo questo il sistema per fare rallentare le barche. Siamo sinceri: è solo un metodo per fare cassa. Dov'è la prevenzione?».
Sul web e sui social la protesta sta montando e i commenti nei confronti dell’operato di alcuni vigili fanno rabbrividire. «Tantopiù», dice S.M., 56 anni, trasportatore acqueo, «che a livello di categorie c’è un “tavolo” aperto, cioè ci sono una serie di consultazioni tra trasportatori acquei e amministrazione comunale. Questa carognata proprio non ce l’aspettavamo. E poi è sotto gli occhi di tutti: alcune categorie sembrano più protette, più intoccabili. Perché». Nessuno lo dice ma il riferimento ai taxisti è evidente. L'elenco delle lamentele non si ferma però solo agli appostamenti.
«Ora ci vogliono far togliere le gomme parabordi perché possibili fonti d’inquinamento», rincara A.Z., 44 anni, trasportatore dipendente, «e ci sta. Ma perché non hanno fatto alcuna campagna d’informazione? Io mi sono visto arrivare una multa con il sistema di telecamere Argos. Nessuno mi ha fermato, nessuno mi ha spiegato. Che tipo di politica è?»
«Il risultato?», continua S.M., «multe a go go, quindi nuove voci di spesa su margini di guadagno sempre più risicati per via dei prezzi imposti dalla catene di distribuzione e dal “nero”. Questo si tradurrà nell’obbligo per i trasportatori di aumentare le voci in entrata con l’aumento del numero dei lavori giornalieri, cioè la riduzione dei tempi di consegna e il conseguente aumento della velocità nei canali interni. Siame veneziani anche noi, amiamo la nostra città, ma sembra che il Comune voglia farcela odiare».
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