«Vigili imboscati», Cgil contro Agostini
MESTRE. «Vigili imboscati: fuori le carte oppure denunciamo tutto all’Autorità Anticorruzione». Daniele Giordano, segretario generale della Funzione pubblica della Cgil di Venezia, punta il dito contro le parole usate dal comandante della polizia municipale Marco Agostini nell’intervista pubblicata ieri sul nostro giornale. «Qualcuno ha rotto veramente con il suo “non faccio questo o quello”. Quando abbiamo deciso di togliere i vigili dagli uffici e metterli in strada, sono quadruplicate le richieste di inidonei: eravamo a 6-7 richieste all’anno, adesso sono 30», aveva dichiarato Agostini commentando la riorganizzazione del Corpo varata dall’amministrazione Brugnaro.
Le parole del comandante hanno avuto l’effetto di un boomerang. «Dichiarazioni molto gravi» commenta Giordano, «Siamo sicuri che Agostini abbia le carte con le contestazioni disciplinari prodotte nei confronti del personale imboscato, che infangano tutto il corpo della polizia locale, e lo invitiamo a presentarle pubblicamente. In caso contrario, come Fp Cgil trasmetteremo le dichiarazioni del comandante all’Autorità Anticorruzione nazionale, chiedendo che si apra un’inchiesta per verificare se le affermazioni del comandante siano veritiere. In caso contrario, valuteremo se procedere con una querela per diffamazione nei suoi confronti».
La Fp Cgil snocciola i dati relativi alle assenze medie del personale della polizia locale (in cui sono compresi anche i permessi per la legge 104 e le maternità) da cui si evince che a Venezia, con un tasso del 7,12%, va meglio ad esempio che a Genova (7,86%) o Bologna (10%).
«Non è quindi accettabile», prosegue Giordano, «che chi ha incarichi di responsabilità da 20 anni in Comune, sia da comandante della polizia municipale che da direttore generale, denunci fantomatici imboscati quando il suo lavoro sarebbe invece quello di far funzionare il Corpo. Con queste accuse, Agostini mira solo a distogliere l’attenzione dai problemi reali. Si parla di vigili in ufficio, ma chi cura se non questi operatori tutta la mole di accertamenti e verbalizzazione delle migliaia di infrazioni registrate dai dispositivi elettronici ai semafori, dagli autovelox e dalle telecamere per le Ztl, o tutto il carico di lavoro legato alle procedure di contestazione dei verbali di polizia amministrativa?».
Secondo il sindacalista della Cgil, i vigili veneziani «hanno perso produttività e incentivi, ma sono tra il personale maggiormente soggetto a turni disagiati e senza alcuna organizzazione ed equiparazione dei carichi di lavoro». Quindi l’affondo finale di Giordano: «Forse, siccome sono poche le risorse per accontentare i soliti con progetti e straordinari, il Comune pensa che con la repressione piegherà il corpo di polizia locale ad attività di sicurezza propagandistica lontana dai propri compiti».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia