Vigilessa aggredita, in duecento alla fiaccolata della sicurezza
MARCON. In duecento hanno sfilato lungo il corso principale di Marcon per chiedere sicurezza e legalità. Ieri sera in paese le fiaccole hanno illuminato viale San Marco, dalla chiesa Vecchia di piazza IV Novembre fino al centro civico di via della Cultura. Un’iniziativa organizzata dai cittadini senza colori né cappelli politici, sull'onda di quanto accaduto il 6 febbraio, quando Marianna, la vigilessa marconese che abita a Quarto, è stata aggredita dal nigeriano James Osaro, il 36enne cui aveva recapitato il certificato di espulsione.
Hanno sfilato giovani, anziani, bambini e persino neonati nel marsupio della mamma. Presenti molti consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, il vicepresidente regionale Gianluca Forcolin in testa al corteo, l'assessore regionale Marcato, l'assessore comunale alla Sicurezza di Venezia, Giorgio D'Este, il sindaco di Marcon, Andrea Follini, e la sindaca di Quarto d'Altino, Silvia Conte. A sostenere la causa anche il comitato Sos Mestre con i portavoce Enrico Maria Pavan e Nadia Biasutti: «Siamo qui perché Marcon è un comune a due passi. Vogliamo dare una mano alla causa dopo la nostra manifestazione, poco partecipata. Ribadiamo: certezza della pena, no allo svuotacarceri e no al reato di eccesso di legittima difesa, sì alla sicurezza e no al degrado».
A sfilare anche forze dell'ordine con un gilet fluorescente. «Sono qui come sindaca di Quarto dove risiede la vigile aggredita, come mamma, donna, cittadina per testimoniare l'esigenza fondamentale di sicurezza che sentiamo tutti e la necessità di leggi che impongano a chi delinque di scontare la pena» ha commentato la Conte, presente con l'assessore Radames Favaro. «Senza queste leggi non ci può essere una comunità coesa e una convivenza civile e pacifica. Questo vale per gli italiani come per gli stranieri».
Alla fiaccolata ha partecipato il marito della vigilessa e i genitori, lei invece ha preferito restare a casa. Ma c'erano anche vigili e colleghi di tutto il territorio. «Abbiamo dato un forte segnale di vicinanza all'agente», ha detto Follini, «è bene dare testimonianza di una richiesta di sicurezza comune, è bello constatare che la gente si fa carico del problema, anche se Marcon è più tranquilla di come la si vorrebbe dipingere». «Sono qui come cittadino a titolo personale», ha commentato l'assessore D'Este, «diversamente squalificheremmo l'iniziativa della cittadinanza. Il tema sicurezza è un copione che si ripete a Marcon come in altri territori, gli episodi degli ultimi tempi sono indicatori di potenziali fenomeni che potrebbero dilagare e crescere anche in un comune sereno come questo».
«Per prima cosa sono solidale con l'agente della polizia locale», ha dichiarato Forcolin, «e a tutti quelli che subiscono furti, rapine e maltrattamenti. Ma anche per dire basta, per dare una sveglia al Governo. Non si tratta di una questione di bandiere ma di territorio: basta slogan, facciamo qualcosa sul serio per la certezza della pena».
Una volta al Centro civico, è stata la volta del discorso del vicepresidente della Regione, poi il corteo si è sciolto.
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