Vigilanza privata, il servizio è a rischio
JESOLO. Quiete pubblica, settimana decisiva per decidere la conferma della vigilanza privata. Il gruppo di Mazzini Live si prepara, per rappresaglia davanti alla nuova delibera di giunta per la quiete pubblica, a ritirare la disponibilità degli imprenditori a sovvenzionare il servizio di vigilanza privato nell’area calda di piazza Mazzin. La decisione potrebbe essere assunta alla luce della posizione intransigente di Alberto Teso, presidente del comitato Mazzini live, che riunisce i gestori dei locali del lido.
Intanto si sta organizzando anche una raccolta di firme contro la delibera del Comune che, Codice penale alla mano, prevede un intervento della polizia locale in sette “step” fino alla chiusura dell’attività qualora schiamazzi, rumore e altri disagi fossero segnalati e accertati, anche con rilievi fonometrici, all’esterno dei locali. Dopo le baldorie, le feste, i canti a squarciagola, il Comune ha deciso il giro di vite, anche perché la Procura della Repubblica, dopo le circa 30 denunce dello scorso anno, aveva chiesto chiarimenti al Comune.
Il consigliere comunale dell’Ncd, Mirco Crosera, ritiene eccessiva questa severità e sta conducendo un’aspra battaglia contro la delibera. Anche Ilenia Buscato di Fi ha espresso molte perplessità. Due consiglieri che nuovamente prendono le distanze dalla maggioranza e danno un segnale forte di dissenso che potrebbe sfociare in qualche decisione ancor più clamorosa di questo passo. L’applicazione del Codice penale, articolo 659, potrebbe paradossalmente portare anche al carcere, come ha evidenziato il presidente di Mazzini Live Teso, che è avvocato. «Spacciatori e ladri sono liberi», provoca dall’opposizione Daniele Bison, «mentre i dj ora vanno in galera? Premesso che sono per il rispetto delle regole, ma prevedere il carcere per i gestori dei locali che nel pieno dell’estate sforano di un decibel i limiti consentiti sembra una follia allo stato puro. L’amministrazione comunale riveda questo provvedimento e intensifichi i controlli contro chi realmente crea problemi di ordine pubblico».
Il sindaco, Valerio Zoggia, getta acqua sul fuoco: «Stanno esagerando, qui non si prevede alcun carcere. C’erano state delle richieste della Procura, noi ci siamo mossi per fare un po’ di ordine in questa materia delicata che è la quiete pubblica e la sicurezza per i residenti, le attività e gli ospiti». (g.ca.)
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