Vigilantes in spiaggia con gli abusivi in fuga ieri il primo giorno

Esordio positivo per gli steward privati lungo l’intero arenile Bellemo (Ascot): «La loro presenza ha avuto subito effetto»



SOTTOMARINA

Primo giorno ieri per gli steward in spiaggia. I vigilantes, assunti dai consorzi dei balneari Ascot e Gebis con un contributo di 50.000 euro dell’amministrazione comunale, hanno pattugliato l’arenile dando informazioni ai turisti e invitando gli ambulanti abusivi a andarsene.

Immediati gli effetti con i venditori irregolari che hanno abbandonato, almeno per qualche ora, le postazioni. Come annunciato qualche giorno fa, da ieri il servizio di vigilanza privato, affidato alla ditta Prestige security, è entrato in funzione. Coppie di vigilantes, a turni, setacciano l’arenile per prevenire e informare, in particolare per contrastare il commercio abusivo su cui è alta l’attenzione dell’amministrazione e delle categorie.

Compito degli steward, che ovviamente non possono reprimere, è quello di segnalare alle forze delle ordine tutte le situazioni irregolari o sospette e di dare ai turisti le informazioni sulla normativa che prevede sanzioni (da 25 a 500 euro) per chi acquista da venditori che non hanno titolo per esercitare. A inizio settimana la giunta ha deliberato lo stanziamento del contributo (50.000 euro per 50 giorni di servizio di 10 operatori) e i consorzi, che già avevano contattato la ditta privata per avere un preventivo, in pochi giorni hanno formalizzato il contratto in modo da partire in questo weekend. Ieri mattina, alle 8, i vigilantes hanno fatto il loro ingresso sull’arenile, muniti di divisa di riconoscimento. «Devo dire che il primo approccio è stato buono», spiega il presidente dell’Ascot, Giorgio Bellemo, «è chiaro devono perlustrare tutta la battigia, ma di certo si focalizzeranno sulle zone rosse, quelle verso la diga. Da quello che ho potuto vedere l’informazione funziona. Ho notato che molte “postazioni” degli abusivi sono rimaste libere. Ho visto borsoni e sacchi, senza prodotti dentro, a significare che l’azione di disturbo è riuscita». Quest’anno il servizio è arrivato in ritardo, a due mesi dall’inizio della stagione, ma i concessionari contano che l’esperimento di questa stagione serva per testarne il funzionamento e partire in anticipo il prossimo anno. «Sono convinto», precisa Bellemo, «che questa iniziativa possa davvero essere utile se implementata, in futuro, dall’intervento delle forze dell’ordine che devono perseguire chi acquista. L’azione educativa va bene, ma servono anche le multe per rendere più incisivo il messaggio. Intanto diamo un segnale importante di attenzione alla serenità e alla sicurezza dei nostri ospiti». —



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