Vietato morire a Mira, i cimiteri sono senza posti
MIRA. Vietato morire a Mira. Da oggi la situazione nei campisanti miresi è pesantissima. A Gambarare, principale cimitero del comune, saranno occupati gli ultimi due loculi e da domani per questo tipo di sepoltura non ci sarà più posto. A Oriago la situazione è analoga: con i loculi rimasti si andrà avanti per altri quattro mesi al massimo. A Mira Taglio il cimitero monumentale è da tempo inutilizzabile perché non ci sono nè posti in loculo, nè a terra. Sarà così, quindi, per almeno i prossimi due anni con i defunti costretti a sepolture provvisorie nei loculi verso i cimiteri di Malcontenta e Marano.
Va malissimo pure per le sepolture a terra. I campi di inumazione sono completi a Mira, Gambarare, Oriago e Marano. C’è solo qualche posto a Malcontenta. Non c’è posto inoltre nemmeno per le urne cinerarie a Oriago e Mira. A denunciare la situazione sono sia i familiari dei defunti che le stesse agenzie funebri alle prese da oggi, con proteste e malumori delle persone che hanno perso un proprio caro.
«La situazione», spiega Paolo Lucarda, imprenditore funebre e consigliere comunale, «non è mai stata così disastrosa. Da ora cominceremo ad assistere a un triste pellegrinaggio delle bare da un cimitero all’altro. Si è arrivati a questo punto perché, nonostante gli appelli fatti, questa giunta non ha voluto intervenire per far fronte a un problema da tempo segnalato. Parlano sempre di carenza di soldi e ora questa è la situazione. Si parla che i loculi saranno pronti nel maggior cimitero del comune cioè Gambarare, solo forse fra due anni».
Sulla stessa linea Stefano Fiammengo titolare dell’impresa funebre “ il Naviglio”. « Già per la prossima settimana», spiega, «dovremo cominciare a spiegare alle famiglie che i loro cari per qualche anno dovranno essere sepolti lontano da casa». Spera in una soluzione veloce Walter Dal Corso titolare dell’omonima agenzia funebre di Gambarare. «Le cose nei cimiteri miresi», dice, «non sono mai andate bene, ma stavolta si è superato il livello di guardia».
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