Viene dimessa dall’ospedale ma muore dopo una settimana
CAORLE. Dimessa dall’ospedale dopo una settimana si sente male di nuovo e muore. È lo stesso ospedale di Portogruaro, assieme ai familiari, a volere chiarezza sulla morte di Gianfranca Rusalen, casalinga, mancata a 64 anni ieri notte, poco dopo l’1. L’ipotesi è che sia rimasta vittima di un’emorragia interna. È stata comunque fissata l’autopsia dalla stessa struttura sanitaria per cercare di stabilire le cause e se si poteva salvare la paziente.
La donna, sposata e madre di due figli, aveva accusato un malessere all’addome otto giorni fa. Ricoverata è stata poi dimessa. Solo che sabato sera ha accusato un nuovo malore, di gran lunga più forte. Stavolta però non ce l’ha fatta a sopravvivere.
La signora Gianfranca era molto conosciuta. Viveva nel rione di Santa Margherita ed era sposata con Felice Striuli, notissimo imprenditore del settore legno, titolare di una falegnameria a San Gaetano, alla periferia della località. La notizia della prematura dipartita della donna ha destato impressione in tutta Caorle e anche nell’entroterra, nelle vicine frazioni di San Giorgio, San Gaetano e Ottava Presa, nonché nella località sanstinese di La Salute.
Persona dal carattere buono e mite, Gianfranca Rusalen era molto apprezzata dalla gente di Santa Margherita, anche per la sua generosità. Non per niente, in attesa delle esequie, questo pomeriggio alle ore 18, nella chiesa di piazzale Falcetta, verrà recitato un rosario in suo suffragio. I famigliari si sono chiusi nel dolore e non esprimono pareri in merito. Per ora pare che al caso non si sia interessata la magistratura. È prematuro dunque, per spiegare la morte della signora Gianfranca, definirlo un caso di malasanità. Certamente però alcuni aspetti andranno chiariti, com’è nel diritto dei famigliari.
Nel fine settimana precedente a quello in cui è mancata, Gianfranca Rusalen ha accusato un malore. Non riusciva a respirare e soffriva di forti dolori allo stomaco. Era stata inizialmente ricoverata e successivamente dimessa. A casa, in via Isonzo, aveva così ripreso la vita di sempre. Poi però sabato sera la situazione è precipitata. A Caorle e nei dintorni, lungo Strada Nuova, molti automobilisti avevano notato nel buio un’ambulanza sfrecciare a forte velocità. Il quadro clinico di Rusalen era già gravissimo. Finchè all’1 non è spirata.
Ora l’autopsia, fissata dalla struttura ospedaliera, e non dalla magistratura, dovrà chiarire se i due episodi sono collegati tra loro oppure se si trattava di due malori diversi. In ogni caso l’esame stabilirà se Gianfranca Rusalen si sarebbe potuta salvare, e se è rimasta vittima di una fatale negligenza.
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