Vie della Moda, Venezia tra le più care d'Italia

Aprire un negozio nella Calle Mazzini quest’anno costa un 7% in più. Ma le vendite agli stranieri sono scese del 9%
Venezia, 24.07.2006.- Turisti in Strada Nuova.- (Cà D'Oro).- Interpress/Agostini -
Venezia, 24.07.2006.- Turisti in Strada Nuova.- (Cà D'Oro).- Interpress/Agostini -

Aumentano gli affitti nelle strade della moda, ma cala lo shopping. Un esempio per tutti: oggi affittare un negozio in Via Monte Napoleone a Milano costa 4,5% in più con picchi fino a 7100 euro al mq. Roma non è da meno: a via dei Condotti per un negozio di 100 metri quadrati si arriva a pagare canoni annui di affitto fino a 670.000 euro, poco meno del 2% in più. A Venezia, aprire un negozio nella famosa Calle Mazzini quest’anno costa un 7% in più. Scendono gli affitti invece nelle strade della moda di città come Genova, Verona, Palermo e Bari tengono in media Firenze, Napoli e Bologna.

Questi alcuni dati del Fashion & High Street Report 2015 a cura di Federazione Moda Italia in collaborazione con World Capital Group, un’analisi del mercato fashion che racchiude valori di locazione e rendimenti delle più importanti High Street italiane rilevati da World Capital Group, accanto ai dati sui consumi nel settore moda monitorati da Federazione Moda Italia su un universo rappresentativo di imprese, ai dati dell’Osservatorio Acquisti CartaSi sugli acquisti effettuati dagli italiani con carte di credito nei negozi di moda ed ai dati di Global Blue sugli acquisti tax free effettuati dagli stranieri extra UE.

Per quanto riguarda gli acquisti il settore moda registra nel 2014 un calo di quasi il 2% rispetto al 2013, con il fashion (abbigliamento, calzature, pelletteria ed accessori) che rappresenta il 76% dei settori di business che attirano turisti stranieri di ogni nazionalità. I cinesi (25%) superano i russi (24%) negli acquisti. Dalla Cina è partito nel 2014 l’assalto alle vie della moda di tutte le città italiane, con un incremento degli acquisti del 13% a scapito dei russi che registrano un calo del 16%. In particolare a Milano le vendite tax free degli stranieri sono calate del 6%, stessa cosa a Firenze e a Venezia addirittura del 9%; meglio Roma che tiene le perdite ferme ad un -4%.

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