«Viabilità del casello, serve una variante»
«Non abbiamo fatto nulla per la sicurezza dei pedoni e ciclisti? Il Pd dovrebbe conoscere meglio la geografia. E poi i suoi rappresentanti s’informino come stanno le cose nel Comune di Venezia: mi pare che ci sia il commissario». A Scorzè la polemica corre lungo i chilometri del Passante, o sulle strade di accesso. Sì, perché il maggior partito di minoranza ha scagliato non poche bordate alla giunta locale e il sindaco Giovanni Battista Mestriner non ci ha pensato su due volte a replicare. Tra fine febbraio e inizio marzo aprirà il casello a cavallo del fiume Dese ma il Pd, con i consiglieri Gianna Manente (capogruppo) e Andrea Bello si era detto preoccupato per quello che potrebbe accadere fra poche settimane, con quattromila veicoli pronti a percorrere la tangenziale est d’accesso (da Martellago), elencando una serie di punti neri dove porre l’attenzione. Nella lista sono finiti il completamento su via Ponte Nuovo da via Tiziano sino al ponte del fiume Dese, l’assenza di quella dalla rotonda di via Spangaro fino al collegamento con il centro di Peseggia e i pericoli che possono nascere sulla rotonda di via Ponte Nuovo.
«Li informo», spiega Mestriner, «che il tratto via Tiziano e via Ponte Nuovo interessa pure il Comune di Venezia. Con la caduta della giunta e l’arrivo del commissario, la città lagunare si è rifiutata di collaborare. Inoltre, per avere i soldi dalla Regione serviva una variazione urbanistica che noi saremmo in grado di fare, Venezia ora no. Riguardo a via Spangaro, a differenza delle loro chiacchiere, abbiamo portato l’illuminazione pubblica e il collegamento ciclabile è garantito passando per via Canove a Martellago, dove ci si unisce a via Volta già dotata di un percorso per ciclisti. Con il bilancio di previsione, nei nostri programmi c’è il finanziamento pluriennale del tratto dall’ex consorzio agrario fino alla stessa via Spangaro. La sicurezza si è aggravata con la lottizzazione “ex lagunari” realizzata quando governava la sinistra, dove non era stato previsto né il verde né il parcheggio pubblico. Ora dobbiamo mettere mano al portafogli per riparare i vecchi errori».
Per il Pd, poi, la giunta è colpevole di non aver partecipato ai bandi veneti per chiedere i fondi necessari. «Per aderire», continua Mestriner, «si deve avere un progetto oneroso e lo vince proprio chi ha l’impatto economico più alto di qualche milione di euro. Non è il nostro caso, perché per via Ponte Nuovo ne servono 400-500 mila: faremo con risorse proprie».(a.rag.)
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