Via Torino cambia torre di 75 metri pronta per fine 2014

Previsti un supermercato, 30 alloggi e una piazza coperta Gli imprenditori assicurano: «Partiamo tra pochi giorni»
Di Mitia Chiarin

«Il nuovo spazio commerciale e la torre alta 75 metri saranno pronti entro ottobre 2014. La nuova rotatoria la realizzeremo, invece, entro Natale». Francesco Fracasso, amministratore delegato della Cervet scommette su via Torino. In una città dove tanti progetti di grattacieli sono rimasti sulla carta, l’operazione da 50 milioni di euro che trasformerà l’area dell’ex deposito Actv di via Torino, assicura, andrà velocemente in porto. Ad eseguire i lavori sarà sempre la Cervet, proprietaria dell’area, grazie all’alleanza con la Aspiag, colosso dell’alimentare che ha già portato a Mestre l’Interspar in via Bella e mette fretta, visto «che ci sono dagli 80 ai cento addetti da far lavorare qui e il gruppo ha investito 100 milioni di euro sul Triveneto», dice l’amministratore delegato Marino Fineschi. «Dove noi apriamo i prezzi dei nostri competitor calano del 10 per cento». Fracasso assicura che gli impegni saranno rispettati: «Ho una certezza in più», spiega, «perché noi agiamo in autofinanziamento e abbiamo trovato nel Comune di Venezia un interlocutore serio, che ha operato con celerità. La prossima settimana firmeremo la convenzione e poi faremo richiesta della Dia, con l’obiettivo di aprire il cantiere entro i primi di dicembre».

Il progetto di via Torino si è dimezzato nelle volumetrie, si è passati da 7 a 3 edifici. In un edificio ci sarà al pianoterra un nuovo Interspar da 2.500 metri quadri, sopra due attività commerciali per 9.200 metri quadri quadri. Il piazzale ospiterà un grande parcheggio da 450 posti auto, al posto del silos del vecchio progetto. In un secondo edificio troveranno posto una trentina di appartamenti di edilizia convenzionata (tremila metri quadri). E poi verso via Ca’ Marcello il grattacielo di 75 metri da 1.750 metri quadri. Ospiterà nell’attico un ristorante panoramico, sotto quattro appartamenti ampi per 750 metri quadri di superficie. Il resto dei piani saranno a destinazione direzionale.

Al pianoterra in 300 metri quadri l’auditorium che diventerà la nuova sede della sala Monteverdi, oggi spostata temporaneamente in villa Franchin.

È questo il futuro dell’ex deposito Actv, all'incrocio tra via Torino e Corso del Popolo, oggi una distesa di terra dopo la messa in sicurezza dei terreni inquinati da idrocarburi, un’area presidiata da guardie armate e cani per frenare gli ingressi di persone senza dimora e dove sono state trovate ben 5 bombe della seconda guerra mondiale.

La variante definitiva al piano di recupero urbano, approvata giovedì dalla giunta Orsoni, spiega l’assessore all’Urbanistica Andrea Ferrazzi, assieme al direttore della Direzione, Oscar Girotto, arriva alla fase dei cantieri. La parte commerciale con i 2.500 metri quadri di supermercato è conforme alla nuova legge regionale sul commercio, frenata oggi da un contenzioso. Scompaiono dal vecchio piano l’autosilos e tre delle quattro torri. Arriva la torre di 75 metri, l’ennesimo progetto della “Mestre verticale”. Al centro dell’area il parcheggio e una di piazza coperta, davanti al supermercato. Cambia la viabilità con la nuova rotatoria che sostituirà il semaforo presidiato dal velocar e servirà a reggere l’impatto del traffico generato dalla nuova edificazione. Previsti 2.862 veicoli l’ora contro i 2.512 attuali. «Migliorerà la viabilità riducendo il tempo medio di attesa per auto da 38 a 25 secondi», spiega Ferrazzi. «Ci sono ora finalmente», continua, «tutte le condizioni necessarie per avviare i lavori e colmare uno dei cosiddetti “buchi neri” di Mestre. Quest'area è una delle porte d'accesso alla città e non era pensabile lasciare in uno stato di abbandono un'area in posizione strategica come questa».

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