Via Poerio nel degrado, il progetto non decolla
Ma Simionato rassicura: «Entro il 2009 finiti i primi interventi di riqualificazione»
Il sogno, ambizioso, è quello di una Mestre che torni a essere anche città d’acqua. Il progetto, però, è ancora allo stadio embrionale. E allora la ventilata riapertura del Marzenego nel tratto che va da via Poerio (da incrocio con via Brenta Vecchia) a Riviera XX settembre (innesto con via Circonvallazione) resta ancora nel cassetto dei sogni. Certo, l’assessore ai Lavori Pubblici Sandro Simionato assicura che entro il 2009 qualcosa già si vedrà. C’è però chi chiede atti concreti subito, il segretario provinciale e regionale della Confesercenti Maurizio Franceschi ad esempio, per evitare che via Poerio a un anno e mezzo dalla chiusura al traffico resti un oggetto misterioso. Simionato, però, è sicuro: nel centro di Mestre tornerà a scorrere il fiume. «Abbiamo già avuto dei contatti con l’Ato e il consorzio di bonifica Dese-Sile», sottolinea il titolare dei Lavori Pubblici, «ed entro il 2009 qualcosa sarà fatto. Il primo tratto interessato dall’intervento dovrebbe essere quello compreso tra via Brenta Vecchia e la Galleria Matteotti (quella che per i mestrini è Galleria Toniolo, ndr).
E’ chiaro che, vista la complessità dell’intervento, sarà necessario definire con attenzione le tempistiche: la decisione però è già stata presa». Sostenitore della riapertura del Marzenego anche Gianfranco Vecchiato, assessore all’Urbanistica. «Ho sempre sostenuto la necessità di una riqualificazione delle zone storiche di Mestre», ricorda Vecchiato, «e vedo con favore a questo progetto sviluppato dai Lavori Pubblici. Credo che della cosa si parlerà in occasione della giunta strategica in programma il 24 luglio al Lido». Tutti d’accordo in giunta sull’operazione «fiume Marzenego». Ricordato che al sindaco Cacciari l’idea non piaceva, va aggiunto anche il parere di Enrico Mingardi, assessore alla Mobilità. «Questo è un progetto seguito da vicino dai Lavori Pubblici, ne so poco», precisa Mingardi, «devo però dire che l’idea di riportare alla luce il Marzenego non mi entusiasma».
Dall’opposizione, poi, Saverio Centenaro (Forza Italia) invita a risolvere problemi più urgenti. «L’iniziativa può anche essere condivisibile», afferma, «ma a Mestre esistono altre questioni da risolvere, una su tutte la viabilità». I mugugni non sono ristretti al mondo politico cittadino, ma si allargano anche alle categorie produttive. «Possono andare bene tutti i progetti di questo mondo», dice Maurizio Franceschi della Confesercenti, «basta che finalmente si decida qualcosa, via Poerio è chiusa da un anno e mezzo e non ha ancora una sua fisionomia, non è né carne, né pesce. Di questa riapertura si parla da due anni, ma non esiste ancora un progetto vero e proprio sul quale confrontarsi». Nota un’assenza di visione globale, invece, Doriano Calzavara, presidente dell’Ascom Mestre. «Non sarebbe una cattiva idea riaprire il Marzenego davanti a Piazza Ferretto», afferma, «ma servirebbe conoscere quella che è la strategia generale, riguardo ad esempio il parcheggio di piazza Barche».
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