Via Piave, più controlli serali e notturni
MESTRE. L’impegno non è indifferente: settimanalmente vengono impiegati un centinaio di uomini oltre a quelli dei servizi normali nell’area ad alto rischio in più oltre a quelli impiegati nei servizi normali. Ma in certe ore della sera e della notte, le aree ritornano ad alto rischio. In dodici giorni si contano in via Piave e in zona stazione: una vetrina sfondata durante una lite tra stranieri, una rosticceria di kebab incendiata, un accoltellamento e uno scontro a colpi di bottiglie, sempre tra stranieri.
Mentre sale la protesta degli abitanti della zona e i comitati annunciano azioni eclatanti, Prefettura, Questura e Comune stanno pensando di rimodulare alcuni dei servizi delle forze dell’ordine convinti, comunque, che non si può di certo militarizzare la zona.
La situazione ad alto rischio l’ha certificata anche la commissione parlamentare Periferie che due settimane fa ha visitato le aree calde di Mestre e Marghera. Zone su cui lo Stato cerca di contrastare i vari fenomeni di microcriminalità.
La commissione sottolinea, basandosi anche su una relazione fatta dal Ministero dell’Interno, come «la zona della stazione ferroviaria di Mestre, negli ultimi anni luogo di residenza, ritrovo e sedi di attività di molti cittadini stranieri, caratterizzata da aree di degrado urbano, sono presenti, soprattutto nelle ore pomeridiane e notturne, persone senza fissa dimora, nonché stranieri di diverse etnie, che spesso recano disturbo alla quiete pubblica. Inoltre, il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, praticato principalmente da giovani di origine nordafricana, ha determinato un notevole incremento della percezione di insicurezza nella popolazione residente e la conseguente costituzione di diversi comitati di protesta, che lamentano il venir meno delle condizioni di tranquillità sociale».
Se la situazione durante il giorno è controllata, rispetto al passato, sia per la presenza di pattuglie che del camper mobile della polizia, e recentemente con il potenziamento dei servizi grazie all’invio di un centinaio di uomini per servizi straordinari, la sera e durante la notte la situazione torna a rischio, almeno stando a quanto dichiarano i vari comitati che rappresentano i cittadini della zona.
L’area compresa tra via Piave, via Trento, viale Stazione, via Cappuccina, Corso del Popolo, in particolare, è abitata per il 50 per cento da stranieri, anche se va considerato che la loro presenza è superiore in quanto ci sono casi di persone ospitate in nero da altri connazionali. Ora i nuovi servizi.
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