Via Piave, in 600 a intonare canti di lavoro

Grande partecipazione intorno all’esibizione del coro “Voci dal mondo” che ha restituito l’intera zona ai residenti per una serata veramente speciale

MESTRE. “My Job”, la suggestiva performance del coro “Voci dal mondo”, sa richiamato più di 600 residenti che si sono rimpossessati pacificamente delle “zone calde” di via Piave.

Lo spettacolo itinerante, sapientemente diretto da Giuseppina Casarin e Silvia Gribaudi, è cominciato sui balconi di via Monte Nero e via Monte San Michele, dove suddivisi in piccoli gruppi i 40 componenti del coro multietnico hanno intonato canti di lavoro in tutte le lingue del mondo, compresi i dialetti del Nord e del Sud del nostro Paese, dai balconi e dalla finestre delle case di alcuni residenti. In questo modo, si è creato un filo di comunicazione tra l’interno delle abitazioni e la strada.

Poi, i cantanti via via hanno cominciato ad esibirsi lungo le l’ultimo tratto di via Monte San Michele e poi in via Col di Lana. Dopo di che il lungo corteo costituito dagli artisti e dal pubblico ha attraversato via Piave, per impossessarsi dei giardini della zona. Per una volta, la strada è apparsa libera dal mercato della prostituzione e degli stupefacenti ma piena di musica e di socialità.

Nei giardini prima c’è stata l’esibizione della sezione maschile del coro con i cantanti in cerchio e poi le donne hanno cantato muovendosi in fila indiana. Poi, l’attenzione si è spostata in via Gorizia, dove su un palazzo sono state proiettate le interviste fatte ai residenti. Il gran finale, invece, si è tenuto nei giardini di piazzale Bainsizza dove la sezione femminile del coro ha inscenato una performance canora, usando le sedie per sedersi e per salirci in piedi. La chiusura è stata affidata agli uomini.

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