«Via Lio Maggiore, pista per Suv»

Jesolo. La protesta degli appassionati di cicloturismo e nordic walking

JESOLO. Via Lio Maggiore, da paradiso nella natura a pista polverosa per Suv e auto. Appassionati ciclisti e amanti del nordic walking, della corsa o delle passeggiate hanno fatto squadra e segnalato il disagio. È anche stato presentato un esposto alla polizia locale di Jesolo nel quale si denuncia lo stato in cui versa la strada, invasa da supercar, se pur immersa nella laguna, che collega via Drago Jesolo all’interno.

Manca un cartello con l’indicazione del limite di velocità, che dovrebbe essere di 30 orari, mentre le auto sfrecciano a tutte le ore del giorno rendendola impraticabile. Ogni volta che transita un mezzo la strada sterrata viene coperta da una grande nuvola di polvere che soffoca chi corre o cammina, costretto, lui sì, a fare marcia indietro.

Rodolfo Murador, esponente del neonato movimento la Sinistra, ma anche fondatore di “Ambient Bike” che, alcuni anni fa, aveva raccolto tutti gli appassionati di cicloturismo non solo tra i residenti, ma anche i turisti, ha voluto presentare l’esposto e sollevare la situazione in cui si trova una delle strade più belle e suggestive del lido e Paese, dove oltretutto c’è anche la valle della famiglia del sindaco Zoggia.

«Nei fine settimana», spiega Murador, «è praticamente impossibile passare lungo via Lio Maggiore. Troppi Suv e macchinoni la percorrono avanti e indietro, sfrecciano senza rispettare i limiti di velocità, che non sono ben indicati, mentre sollevano un polverone che impedisce di vedere o respirare. Gli appassionati di cicloturismo o anche di nordic walking qui non ci possono più passare. Noi chiediamo», spiega Murador, «che per prima cosa vengano indicati precisamente i limiti, che ci risulta siano di 30 orari, che aumentino contestualmente anche i controlli delle forze di polizia lungo la strada per restituirla al suo paradiso nella natura visto che è uno dei gioielli su cui dovrebbe puntare il turismo sul litorale». (g.ca.)

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