Via libera all’ampliamento dell’oasi di via Ongari
NOALE. Per fine 2016 potrebbe essere pronto il secondo stralcio dell’oasi. Ora si aspetta di conoscere il parere della commissione regionale di Valutazione d’impatto ambientale (Via), poi si potrà dare il via alla fase esecutiva e appaltare i lavori. Fino al 7 luglio si potranno presentare le osservazioni alla Regione (dipartimento Ambiente, sezione coordinamento attività operative, settore valutazione impatto ambientale (calle Priuli 99, Cannaregio).
Non c’è ancora una data per aprire il cantiere ma si conta di partire per inizio del prossimo anno; da lì ne serviranno altri otto-nove per poter finire entro la fine del 2016. Due mesi fa, il consiglio amministrazione del consorzio aveva dato parere favorevole al progetto definitivo, poi c’era stata la presentazione ai cittadini di Noale e, da ultimo, l’invio di tutti i documenti al Via. L’iter dell’opera sta andando avanti e, se non ci sono intoppi, entro una decina di mesi si potrebbero aprire i cantieri. Il futuro intervento permetterà di creare un unico sistema di bacini per una superficie interna totale di circa 12 ettari e interesserà la superficie a sinistra del Rio Draganziolo.
Dopo aver realizzato il primo stralcio dieci anni fa, ora arriva il via libera all’altra parte, con la creazione di un’area umida per la fitodepurazione delle acque del fiume Draganziolo e costruire dei manufatti e delle paratoie per ridurre al minimo l’impatto ambientale.
Del progetto si parla da anni, tanto che per molto tempo n’era occupato Livo Pelizzon, ex del Wwf, per portare a casa i soldi. Ora c’è pure la conferma del finanziamento di 2 milioni 272 mila euro da parte della Regione Veneto e sarà ora possibile completare l’intervento che per Noale rappresenta un fiore all’occhiello in termini idraulici e naturalistici.
L’oasi è considerata un sito di interesse comunitario, il Wwf ne cura la gestione e richiama l’attenzione di appassionati e scuole per la presenza di specie rare di fauna e flora. Con i lavori del primo stralcio, su 19 ettari, si sono potuti ridurre i rischi di allagamenti nella zona; prima è stata migliorata l’efficienza dell’idrovora di via Ongari, e ripristinata la funzione dello scolo La Botte al confine con Salzano. Inoltre, è stato fatto un intervento sul Marzenego nella zona degli Spalti intorno alla Rocca, mentre sul Roviego è stata creato un collegamento ecologico tra la zona d’umida e le fasce tampone tra Noale e le e cave della Villetta a Salzano.
Alessandro Ragazzo
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