«Via il nome di Cialdini, la giunta ci penserà»
MESTRE. Cambiare nome a piazzale Cialdini, in Comune la questione è all’attenzione dell’assessore Paola Mar che ha anche la delega alla toponomastica.
«Ho ricevuto anche io nei giorni scorsi delle mail che ponevano la questione. Non si tratta di cattiva volontà. Ho anche recuperato la vecchia delibera di intitolazione del piazzale ma ci sono tante questioni da seguire e questa è rimasta sul tavolo. Comunque confermo la mia massima disponibilità a discuterne anche in giunta comunale. Serve fare un ragionamento su una vicenda che ha a che fare con una revisione della storia che è mutevole e spesso è scritta dai vincitori e non dai vinti».
Insomma la lettera di Antonio Ciano, presidente onorario del Partito del Sud che da Gaeta ha invitato il Comune a dare corso al pronunciamento del consiglio comunale del 2014 per cambiare il nome a piazzale Cialdini apre una porta a Ca’ Farsetti, quella del dialogo con l’assessore comunale alla toponomastica e alla giunta. A Napoli, dove il partito di Ciano è alleato della giunta De Magistris, si è deciso di togliere il busto dedicato al generale che ha messo a ferro e fuoco il Meridione. Sollecitazioni ad intervenire sono arrivate in Comune anche da cittadini mestrini che si ricordavano di quel pronunciamento del consiglio comunale rimasto disatteso dopo la caduta della giunta Orsoni e l’arrivo dell’amministrazione di centrodestra.
E le prime reazioni arrivano anche al nostro giornale.
«Leggo con piacere l’articolo apparso riguardo il cambio di nome dell’attuale Piazzale Cialdini», ci scrive Maurizio Nizzetto che rappresenta un gruppo di amici di Lyde Posti Cuneo, la battagliera fondatrice dell’associazione contro la sclerosi multipla a cui l’ex giunta Orsoni voleva intitolare il piazzale del tram in alternativa al nome del generale Cialdini. «Invito il sindaco e l’amministrazione tutta, oltre che i cittadini di Mestre e Venezia», dice Nizzetto, «a ricordare Lyde Posti Cuneo, in particolare quest’anno che ne ricorre il decennale dalla morte, intitolandole il piazzale assecondando una interpellanza che era stata presentata proprio con questo intento».
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