«Via il centro islamico da San Stino»

Domani il sit-in della Lega contro il nuovo luogo di preghiera, per domenica resta confermata l’inaugurazione
Di Alessio Conforti
Foto Agenzia Candussi/ Baschieri/ Marghera, Moschea di via Monzani/ La comunità islamica veneziana festeggia la fine del Ramadan presso il Centro Islamico di Venezia.
Foto Agenzia Candussi/ Baschieri/ Marghera, Moschea di via Monzani/ La comunità islamica veneziana festeggia la fine del Ramadan presso il Centro Islamico di Venezia.

SAN STINO. «San Stino riferimento per i mussulmani del Veneto Orientale? No grazie». È questo il titolo del manifesto realizzato dalla sezione provinciale della Lega Nord del Veneto Orientale, che per domani, giornata di mercato, ha organizzato un sit-in di protesta dalle 9 alle 13 in piazza Goldoni.

Il Carroccio contesta duramente all’amministrazione comunale il fatto di non aver coinvolto la popolazione sul tema relativo all’imminente apertura di quello che viene definito come centro culturale islamico ma che per la Lega è «a tutti gli effetti una moschea».

«Il sindaco si è ben guardato dall’indire una consultazione popolare per sentire il parere dei suoi cittadini», dice il segretario provinciale Luca Tollon, «proprio perché sa che si tratta di una moschea. Oggi, purtroppo, vista la minaccia del terrorismo religioso e il tentativo di organizzarsi per infiltrare idee radicali nella società civile, questi centri sono sempre più spesso ad alto rischio e luoghi ottimali per il reclutamento e l’educazione di nuovi fanatici».

Alla manifestazione di domani sarà presente anche il vicegovernatore del Veneto Gianluca Forcolin. «Il Comune», incalza Forcolin, «può verificare la destinazione urbanistica e tecnica dell’immobile, facendo poi tutte le verifiche del caso. Coinvolgere la cittadinanza era il minimo. Non tutti i sindaci sono però uguali e al mercato, tra la gente, faremo sentire la nostra voce. Ci auguriamo poi che all’interno dell’edificio in questione si parli la lingua italiana, in modo che tutti possano capire le parole che vengono pronunciate».

Da parte sua il sindaco di San Stino, Matteo Cappelletto, chiamato in causa, replica alla manifestazione di protesta del Carroccio e ribadisce la sua presenza per domenica mattina. «Non mi risulta», dice Cappelletto, «che tutti i Comuni a guida leghista abbiano fatto un referendum quando nei loro territori hanno aperto i battenti centri analoghi, anche in passato e qui in Veneto Orientale. La Lega», aggiunge il sindaco di San Stino di Livenza, «si occupi di problemi più importanti per il territorio».

L’associazione Al Hilal Veneto Orientale, attraverso un volantino, ha invitato per domenica tutta la cittadinanza.

Il taglio del nastro è previsto per le 11 e alle 12 ci sarà un rinfresco con dolci e the. Al taglio del nastro, oltre al primo cittadino, parteciperanno l’ambasciatore del regno del Marocco in Italia, Hassan Abouayoub, il console del regno del Marocco a Verona, Nazha Attahar, il parlamentare del Pd Khalid Chaouki e il presidente della confederazione islamica italiana, Mustapha Hajraoui. 

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