Via Desman, due soluzioni per metterla in sicurezza

Veternigo. Nell’incontro in Provincia si è parlato di realizzare una pista ciclabile La seconda ipotesi prevede di posizionare una serie di strade a senso unico

VETERNIGO. Via Desman al bivio: spesa da capogiro per la messa in sicurezza definitiva o stravolgimento viario senza spendere troppo? Nell’ultimo incontro in Provincia tra il commissario Cesare Castelli, i comuni di Mirano e S. Maria di Sala e una delegazione del comitato, si è ragionato di come rendere sicura la strada con le finanze disponibili. Due ipotesi: una impegnativa dal punto di vista economico, ma che sarebbe la soluzione di tutti i problemi, l’altra a costo quasi zero, ma con riserve espresse dai Comuni.

Ciclabile. L’ipotesi di ciclabile di là del rio Desman, sfruttando l’argine utilizzato dal consorzio di bonifica per la manutenzione del canale, resta valida, ma passa per una spesa che si pensava meno onerosa. «Non è come tombare il canale», spiega l’assessore ai lavori pubblici salese Fabio Semenzato, «ma negli ultimi anni anche gli espropri sono schizzati alle stelle». L’ipotesi più praticabile è procedere per stralci, tre per l’esattezza: il primo, più fattibile tecnicamente perché l’argine è ampio e libero da infrastrutture, va da Zianigo a Veternigo, il secondo, con qualche difficoltà superabile, da Veternigo a Tre Ponti, l’ultimo da Tre Ponti al confine con la provincia di Padova, più complicato, perché il Desman si sdoppia. Dividere il progetto in tre permettere tuttavia di ragionare per singoli tratti e accedere quindi a finanziamenti più contenuti, pur col rischio di tempi lunghi.

Sensi unici. L’ipotesi non è nuova: realizzare una circuitazione viaria sfruttando i quadranti del Graticolato romano e mettendo più strade a senso unico. In questo modo, con un’unica corsia di marcia, si ricaverebbe lo spazio per disegnare la ciclabile a lato. I costi sono abbordabili, basta tracciare una corsia a terra e cambiare segnaletica, ma i Comuni avanzano perplessità. Il progetto prevede infatti via Desman a senso unico in direzione ovest (verso Padova), con la parallela via Cavin di Sala che dovrebbe ricevere il traffico nell’altra direzione. Significa incanalare il traffico ovest-est sulle laterali (via Bollati, via Rio, via Pianiga): «Non è facile pensare di riversare traffico su strade comunali per mettere in sicurezza la provinciale», spiega Semenzato, «diverso sarebbe mettere anche queste a senso unico, realizzando veri e propri anelli obbligati. Ipotesi comunque tutta da valutare».

Protesta. Il comitato che dal 17 novembre scende in strada ogni mattina, ha sospeso i cortei per l’estate, pronto, però, a riprenderli dopo agosto. Ha comunque il merito di aver posto la questione: ora tutti ammettono che la provinciale è pericolosa. A loro, ovviamente non basta: hanno allestito un nuovo carretto per sfilare e lo hanno caricato di palloni, con un cartello-didascalia: «Le balle della politica».

Filippo De Gaspari

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