Via della Pila, l’ordinanza ora c’è: «Sarà chiusa entro domani»
MESTRE. «L’ordinanza è stata firmata e si va, come annunciato nei giorni scorsi, alla chiusura dell’area di via della Pila. Tecnicamente questa avverrà entro mercoledì». Poche parole per l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin per annunciare, durante i lavori del consiglio comunale, il via alla recinzione di via della Pila , per impedire il ritorno dei mendicanti. Bettin spiega che l’ordinanza è stata firmata ed è quindi operativa; tecnicamente tra oggi e domenica scatterà la recinzione dell’area e la chiusura che dovrà impedire a tanti mendicanti di passare la notte in quest’area degradata tra Marghera e la stazione di Mestre.
In città negli ultimi giorni sono proseguiti gli interventi e gli sgomberi da parte delle forze dell’ordine, con in prima fila i vigili urbani, nelle zone solitamente utilizzate dagli accattoni.
Venerdì scorso, a due giorni dallo sgombero, in via della Pila , a Marghera, erano tornati i materassi, le coperte, alcune sedie e anche un divano nell'area sotto il cavalcavia. A portarceli è stato un gruppetto di mendicanti poi allontanati dalla polizia locale e dai carabinieri e operatori di Veritas. Una quarantina i giacigli, utilizzati solo in parte. La zona, nascosta e non troppo trafficata, è tra quelle della città che più si presta a essere utilizzata da chi cerca un riparo. I tanti progetti che dovevano decretarne un futuro diverso, nei decenni, sono rimasti soltanto sulla carta e il degrado ha continuato a prosperare.
Ora verrà recintata via della Pila, così come in questi mesi sono stati murati tanti edifici abbandonati, diventati “casa” di sbandati e spacciatori, dopo la bufera sugli accattoni violenti che hanno infastidito turisti in Corso del Popolo. Polemiche che sono rimbalzate anche ieri in consiglio comunale sulla «città violenta con il centro vuoto», nella discussione sul bilancio di previsione 2013. Per Bettin l’intervento sui mendicanti violenti, e in particolare il gruppo romeno dei “Barbanera”, deve essere risolutivo: «Servono i fogli di via dalla città», dice il sociologo e assessore all’Ambiente, conscio della difficoltà di operare su un settore come quello dell’accattonaggio che è fatto di tantissimi fantasmi, uomini e donne, che passano inosservati per la maggior parte del tempo ma diventano un problema sociale quando l’aggressività prende il posto della mano tesa a mendicare. E dietro c’è indubbiamente, anche questa volta, l’ombra del racket, della tratta. Ma il problema esiste, sotto gli occhi di tutti, se anche nelle chiese del centro sono arrivate le “guardie parrocchiane”, per tenere lontani gli accattoni molesti.
Mitia Chiarin
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