Via Crucis a Marghera in 600 con il Patriarca

Partenza dalla mensa-dormitorio che in un anno distribuisce 35 mila pasti La riflessione di Moraglia: «Possiamo fare a meno di tante cose, non dell’amore»
Di Nadia De Lazzari
Processione con il patriarca Moraglia per le vie di Marghera - nella foto la partenza dal centro Caritas di via Mameli
Processione con il patriarca Moraglia per le vie di Marghera - nella foto la partenza dal centro Caritas di via Mameli

MARGHERA. Un fiume di giovani, il Vangelo e la croce “luogo dell'incontro” portata a spalla da quattro seminaristi. Oltre seicento persone hanno attraversato il quartiere di Marghera, periferia di sofferenza e di bene. È la Via Crucis coordinata dalla Pastorale giovanile diocesana, quest'anno intitolata “Beati i puri di cuore”.

Ieri sera, vigilia della domenica delle Palme, la periferia di Marghera ha accolto i giovani. A guidare la Via Crucis, alle 19, dalla mensa-dormitorio della Caritas in via Mameli alla chiesa di Gesù Lavoratore in via Fratelli Bandiera, il patriarca Francesco Moraglia. Ci sono stati vari interventi incentrati su tematiche attuali, la solidarietà, il disagio sociale, la delinquenza minorile, la prostituzione. Nel primo intervento Claudio Costantini ha illustrato la struttura diocesana intitolata a Papa Francesco che accoglie persone senza fissa dimora: «In un anno abbiamo distribuito 35.000 pasti. Si sono alternati un centinaio di volontari».

Successivamente i pellegrini sono passati accanto al parco Emmer e in via Rinascita. Qui una riflessione sulla droga, vera piaga sociale in aumento che porta via giovani vite e diventa tragedia per le famiglie coinvolte. Nel parco, luogo dove si incontrano gli spacciatori, procuratori di morte, vicino alla zona artigianale e commerciale, il suggestivo canto del soprano Lucia Doz e un abbraccio fraterno. Recentemente la zona è stata terreno d'azione di alcune baby gang. Nicola, operatore di Cà' dei Giovani, comunità educativa protetta per minori operante nell'area, ha ricordato: «Seguo il loro corpo, la mente e l'anima con un percorso guidato dalla fede».

La Via Crucis è terminata a Ca' Emiliani nella chiesa di Gesù Lavoratore. Elisa Mardegan di Treviso, mamma di quattro bambini, è un'evangelizzatrice di strada della Missione Belem: «Ogni venerdì sera incontro la spazzatura del mondo, trasmetto speranza e combatto la loro solitudine».

A prendere la parola infine il Patriarca: «Per queste persone la via Crucis è continua, quotidiana. La via Crucis non può essere un rito. Più si va avanti nella vita più si vede che possiamo fare a meno di tante cose. Di una cosa non possiamo a meno: dell'amore».

Oggi, domenica delle Palme, il Patriarca presiederà la solenne processione, con benedizione delle Palme, che prenderà il via alle 9,45 in Campo Santa Maria Formosa. Da qui partirà la processione verso la Basilica di San Marco dove, a seguire e intorno alle 10,30, avrà luogo la messa. Alle 17,30 sono previsti i vespri con la benedizione eucaristica e il canto delle litanie all'altare della Madonna Nicopeia.

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