Via Carducci, spariscono le panchine
Siepi potate, le due fioriere-panchine eliminate dall’angolo tra via Carducci e via Piave - un angolo buio e pericoloso perché coperto dalla magnolia -, tolte anche le assi di legno delle panchine in muratura davanti al Simply e al negozio Acqua&Sapone, per evitare i bivacchi.
È la prima parte di un mix di interventi quella partita ieri nell’area centrale di via Carducci, da tempo al centro delle polemiche per la presenza di ubriaconi - che fanno dentro e fuori dal supermercato - e spacciatori, che usano le aiuole e gli spazi coperti dalle siepi per nascondere le bustine di droga, da tirar fuori al momento della consegna ai clienti. Ieri, dopo le prime sforbiaciate di siepi, è spuntata spazzatura di tutti i tipi, comprese alcune siringhe. Un disagio che nelle ultime settimane stava crescendo, e che era stato lanciato dai comitati e rilanciato pochi giorni fa, tra gli altri, anche dal parroco del duomo di San Lorenzo, don Fausto Bonini. Dopo gli incontri dei giorni scorsi tra i rappresentati del comitato, i tecnici del comune, e l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin, ieri mattina è partito l’intervento: prima la pulizia e poi la riqualificazione dell’arredo urbano. A partire dalle panchine - assi di legno ancorate alle muratura delle aiuole -nelle quali, nello spazio vuoto tra un’asse e l’altra, si era accumulato lo sporco di decenni. «Nei prossimi giorni inoltre», anticipa Bettin, «verranno anche ricollocati in altre posizioni anche i cassonetti per i rifiuti che ora formano una sorta di zona franca per lo più usata come gabinetto a cielo aperto o come riparo per traffici loschi. Arbusti e siepi delle attuali aiuole verranno sostituiti da un basso prato verde che, sotto le storiche magnolie, renderà permeabile alla vista l’intera zona e sarà molto più facile da pulire e curare. Altri interventi, allo studio, sono previsti a breve». Interventi che vengono salutati con soddisfazione dal comitato. «Non possiamo che essere contenti», dice il portavoce Alberto Semenzato, «perché così si interviene in alcuni angoli che stavano diventato davvero pericolosi».
Quello tra via Piave e via Carducci, spazio buio e morto anche per la chiusura dei due locali che si affacciano sulla piazzetta, l’ex bar e il negozio di scarpe che era di Cappelletto. E quello tra la biblioteca e via Felisati dove, dopo aver tolto le assi di legni delle panchine, bisognerà decidere come proseguire l’intervento. Una decisione che verrà presa nel corso di un tavolo tecnico, tra assessorato e comitati, che si terrà nei prossimi giorni. «Abbiamo delle idee di cui discuteremo con il Comune», aggiunge Semenzato, «dall’abbattimento di parte della muratura, all’abbellimento con aiuole o vasi di fiori che limitino il più possibile il bivacco». Una serie di interventi che, sottolinea Bettin, «non hanno nulla a che fare con quelli che, altrove, si sono ridotti a togliere panchine o fontane, facendone il simbolo e la sostanza di politiche inefficaci e demagogiche. Noi puntiamo a ridisegnare complessivamente i contesti più problematici e a integrare interventi e servizi diversi. È un lavoro faticoso, ma unendo amministrazione, diverse istituzioni e servizi e cittadini i risultati non mancheranno». Per Bettin, nell’ambito degli interventi, «bisogna imporre ai gestori di esercizi pubblici come i supermercati presenti in via Carducci - una delle principali cause della concentrazione dei soggetti - di non vendere alcolici a persone già ubriache e di badare maggiormente alla sicurezza dell’area circostante, pena sanzioni che dovrebbero arrivare alla chiusura almeno temporanea dell’esercizio come si fa come altri locali pubblici».
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