Via ai controlli di vicinato tutti a lezione dai vigili

La polizia locale incaricata di formare gli aderenti ai gruppi: si vagliano i curricula D’Este: «Cerchiamo collaborazione, non supereroi. Nessuno pensi alle ronde»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - TORRE DI MOSTO - NUOVI SEGNALI DEL CONTROLLO DI VICINATO
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - TORRE DI MOSTO - NUOVI SEGNALI DEL CONTROLLO DI VICINATO

Il controllo di vicinato arriva nel Comune di Venezia con un progetto, approvato giovedì in consiglio comunale. «Ma togliamoci dalla testa l’idea delle ronde. Anzi, i cittadini che collaboreranno con il Comune hanno sostanzialmente compiti di osservazione e segnalazione, mica di intervento che spetta alle forze dell’ordine. Evitiamo di fare demagogia sul tema della sicurezza, per favore», chiarisce l’assessore alla sicurezza Giorgio D’Este.

Dopo il via libera del consiglio comunale, ora verrà ufficializzato l’accordo con il prefetto e con l’associazione del controllo di vicinato, che già opera in 15 Comuni della provincia. Garantita dal Comune la formazione ai cittadini che parteciperanno al progetto: se ne occuperà la polizia locale.

Previsti corsi di educazione alla legalità, di autodifesa, speciali corsi per i coordinatori dei gruppi che avranno una linea telefonica dedicata per le segnalazioni alla centrale dei vigili. Da qui si smisteranno le chiamate alle altre forze dell’ordine (polizia, carabinieri, finanza) a seconda delle varie competenze. E arriva la piattaforma internet, Iris Sicurezza, pubblica, trasparente, di raccolta segnalazioni su degrado e fenomeni di microcriminalità che consentiranno di mappare l’emergenza in tutta la città. E conoscerne i cambiamenti. Il tutto regolato, precisa D’Este, da un disciplinare con rigide linee guida e norme di comportamento che consentono all’amministrazione in accordo con la Prefettura di gestire al meglio questi gruppi che sono già presenti a Trivignano, Ca’ Sabbioni, Chirignago, Zelarino e che «possono essere ampliati ad altre zone secondo la disponibilità della cittadinanza».

Tutti i cittadini dovranno fornire un dettagliato curriculum che sarà vagliato anche dall’amministrazione comunale. «Questo perché dobbiamo conoscere le persone che partecipano al progetto. Ci fidiamo ma dobbiamo anche essere informati», prosegue l’assessore. E non ci sarà alcuna divisa: «Al massimo sarà consentita una maglietta con logo o una spilletta ma nulla che faccia pensare che queste persone hanno compiti di vigilanza che non sono previsti per loro. Non abbiamo affatto bisogno di super eroi in città ma cerchiamo la collaborazione, formata opportunamente, dei cittadini per la segnalazione. E questo consentirà di evitare tante corse a vuoto delle forze dell’ordine per fatti non rilevanti o peggio infondati. I reati vanno sempre segnalati subito al 112, al 113, i numeri nazionali di intervento delle forze dell’ordine», precisa D’Este. L’obiettivo è di rendere operativo il progetto entro un paio di mesi.

Mitia Chiarin

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