Vetro, il governo paga la promozione
Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda soffia il vetro alla Scuola del sindaco. Prologo fuori programma ieri per la visita a Murano del ministro. Il sindaco Luigi Brugnaro lo ha accolto al suo arrivo da Vicenza, nel primo pomeriggio, e gli ha fatto visitare la Scuola del Vetro Abate Zanetti, di sua proprietà.
A pochi metri di distanza, nel museo del Vetro da poco restaurato e ampliato, decine di imprenditori, artigiani e sindacalisti aspettano il rappresentante del governo. Alle 16.15, con trequarti d’ora di ritardo sulla tabella di marcia, ecco sbarcare in fondamenta sindaco e ministro. I due si conoscono da anni, da quando Brugnaro era presidente di Confindustria Venezia e Calenda nell’Unione nazionale come dirigente della Ferrari. C’è da commentare il Patto per Venezia, firmato appena tre giorni fa in municipio dal sindaco con il premier Matteo Renzi. Finanziamenti, nuove norme, rilancio della zona industriale di Murano con la creazione della Zona Franca e provvedimenti per la tutela del vetro artistico. Calenda si siede in mezzo agli imprenditori e tende la mano. «Sono disponibile ad accogliere le vostre richieste», attacca, «ma prima vi dovete mettere d’accordo tra voi. I due milioni per la promozione internazionale li metto io. Ma prima dovete risolvere il problema a Venezia. Il ministro è esplicito: «I negozi che vendono vetri fatti all’estero sono il primo problema, lo dovete risolvere. Poi è necessario chiedersi se quello che avete sia il marchio giusto. Devono aderire tutti, altrimenti è una truffa. Non possiamo promuovere un marchio che molte aziende non accettano». Il sindaco Brugnaro annuisce. Ricorda a imprenditori e artigiani la sua disponibilità ad «aprire un tavolo» per affrontare i problemi della categoria. Calenda annuncia che il 7 dicembre parteciperà a quello nazionale. E invita anche i sindacati che glielo chiedono in sala. Comunque vada la decisione sul marchio, il ministro promette «sostegno alle aziende», con una revisione dei costi per l’energia e delle norme sulle emissioni. «Finanziamo gli studi, ma è chiaro che si dovrà fare un’eccezione. Sarebbe come non far circolare più le auto d’epoca perché sono fuori norma».
I rappresentanti delle circa 80 aziende dell’isola si dicono soddisfatti. «Chiediamo anche», dice il presidente di Confindustria Vetro Cristiano Ferro, «un sostegno del governo ad esempio sulle norme che regolano le nostre produzioni. Per fare i colori ci vogliono sostanze chimiche. L’arsenico è stato messo fuori produzione, bisogna studiare alternative».
«Siamo soddisfatti della disponibilità del ministro», commenta Gianni De Checchi, segretario della Confartigianato, «ma dobbiamo stare attenti che questo nuovo marchio non diventi un trappolone. Se uno per motivi suoi non vuole aderire, non può tenere in scacco tutta l’isola».
Gli artigiani accolgono l’invito del sindaco di partecipare a un tavolo operativo in Comune sul futuro del vetro. E ricordano che da Ca’ Farsetti avanzano ancora 135 mila euro per le attività di promozione.
Museo del Vetro tirato a lucido per l’arrivo del ministro. Ad accoglierlo all’ingresso la presidente della Fondazione Musei Maria Cristina Gribaudi, la direttrice Gabriella Belli, la direttrice del museo di Murano Chiara Squarcina. «Il vetro di Murano è un’eccellenza nel mondo», dice alla fine Brugnaro, visibilmente soddisfatto, «e lo dobbiamo tutelare. Grazie Carlo Calenda per la disponibilità dimostrata».
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