Vetro di Murano, evasione fiscale per 6 milioni di euro

VENEZIA. Trenta milioni di vetri di Murano venduti in nero da 8 vetrerie di Murano, per una evasione fiscale di imposte dirette per 6 milioni di euro. "Un sistema ingegnoso " come l'ha definito il procuratore di Venezia Cerchi, scoperto dalla Guardia di Finanza. Secondo l'accusa, per le grandi vendite a clienti stranieri, le vetrerie utilizzavano per i pagamenti Pos intestati a un cambiavalute veneziano, che poi restituiva i soldi in nero, trattenendosi il 5 per cento. Un raggiro proseguito dal 2013 al 2018. Oggi più di 100 finanzieri sono stati impegnati nelle perquisizioni e dei sequestri.
Il provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Venezia, su richiesta del Pubblico Ministero titolare delle indagini, Stefano Buccini, riguarda conti correnti, beni mobili e immobili riconducibili ai 10 indagati, tra cui gli amministratori delle 8 vetrerie di Murano coinvolte e un cambiavalute.
Inedito quanto ingegnoso il sistema ideato per evadere le imposte. Infatti al centro del meccanismo vi erano una serie di terminali POS portatili collegati con delle SIM card, formalmente intestati al cambiavalute veneziano ma, di fatto, in uso presso le vetrerie. Tali apparati venivano utilizzati per incassare i corrispettivi delle vendite in nero di preziosi vetri di Murano operati a turisti stranieri.
Le somme incassate tramite i POS venivano accreditate sul conto corrente bancario di appoggio intestato al cambiavalute.
Quest’ultimo, pressoché ogni mattina, si recava presso la propria banca per prelevare in contanti un importo corrispondente al totale delle somme incassate dalle vetrerie il giorno precedente tramite i terminali POS in discorso, addirittura 170.000 euro in una circostanza.
Nel proprio ufficio, poi, il cambiavalute s’incontrava con i titolari delle vetrerie ai quali restituiva la quota parte di incassi di spettanza trattenendo una commissione del 5%.
Sulla base delle ricevute POS e dei dati degli acquirenti stranieri fornitigli dalle vetrerie, il cambiavalute provvedeva a registrare nella propria contabilità le operazioni, classificandole come anticipi contante in valuta locale.
I nomi delle vetrerie coinvolte: Cam vetri d'arte, Ars Cenedese, Bisanzio, Schiavon Massimiliano art team, Vetreria Murano Arte, Vetrerie artistiche Vivarini; Vetrerie Art Reno Schiavon e Linea Murano Art.
Durante le perquisizioni a casa del cambiavalute sono stati trovati anche 200 mila euro in contanti. Sequestrati anche orologi Rolex e auto di lusso.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia