Vetrego marcia su Roma «Il tornello è da togliere»

MIRANO. Marcia su Roma della piccola Vetrego. Se il problema della mancata eliminazione del tornello è il nullaosta del ministero, nessun ostacolo ad andare alla fonte del problema: così il comitato Rinascita Vetrego avvia i contatti con i parlamentari veneti e muove il sindaco Maria Rosa Pavanello per arrivare diritto alla sede romana del governo, a cui spetta l’ultima parola sull’aumento delle tariffe e, di conseguenza, sull’eliminazione del traffico alla rotonda del casello. Queste le decisioni prese nell’ultima riunione del comitato, martedì sera, dove è arrivato anche un messaggio scritto del presidente di Cav, Tiziano Bembo. Il presidente del gestore autostradale ha di fatto ribadito che il mancato adeguamento tariffario non è arrivato a causa del mancato ok ministeriale. «Bembo ci ha fatto sapere che Cav ha fatto tutto il possibile, ma che il ministero non sembra aver dato l’idea di voler prendere in seria considerazione il problema», afferma il presidente del comitato Emanuele Congia. E allora Vetrego andrà a farglielo capire direttamente a Roma. Il comitato organizzerà un autobus e chiederà un incontro con i tecnici del ministero, sperando magari nell’intermediazione dei parlamentari veneti e del ministro Flavio Zanonato. Se nemmeno la calata sulla Capitale servisse a dare una smossa alla questione, è già pronto il piano B. «Faremo diventare Vetrego un caso nazionale», spiega Congia, «ripristineremo alla rotonda i cartelli e gli striscioni di protesta, ma non bloccheremo di nuovo il traffico: non vogliamo il muro contro muro. Però chiameremo le tv, i telegiornali nazionali, la satira». Ma non basta. «È già pronto un esposto alla procura della Repubblica per danni alla salute pubblica», continua Congia, «partirà subito se il ministero non ci darà ascolto». I tempi sono stretti. Già entro il mese, possibilmente entro metà giugno, il comitato punta ad avere la data per l’incontro al ministero: per questo ha già avviato i contatti con i parlamentari veneti e chiede a Pavanello di attivarsi subito per aprire un canale di dialogo con il Governo. Certo rimane l’impressione di aver perso tempo prezioso. «Se il colpevole non è Cav», pare essere l’impressione di molti in paese, «perché non è venuto fuori subito?». A Vetrego rimane un’ala intransigente della protesta, che vorrebbe un’estate di proteste: circostanza per ora esclusa, anche perché non permetterebbe di avere l’appoggio incondizionato delle istituzioni. Intanto il comitato intende chiedere anche l’intervento dell’Arpav, per ottenere l’accertamento ufficiale delle misurazioni relative ai tratti di autostrada ancora scoperti dalle barriere fonoassorbenti.
Filippo De Gaspari
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia