Vertice a Strasburgo sul tram. «Ricambi garantiti fino al 2040»

Mestre, dopo la decisione dell’azienda Alstom di cessare la produzione del mezzo decisivo l’incontro con il manager di Avm e i colleghi padovani di Busitalia e Aps
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Mestre, piazzale Cialdini/ Sciopero ACTV
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Mestre, piazzale Cialdini/ Sciopero ACTV

MESTRE. «Siamo sulla buona strada, i pezzi di ricambio ci verranno garantiti per il futuro fino al 2040. L’accordo (che coinvolgerà anche Padova e Clemont Ferrand) richiederà ancora molti incontri ma c’è la volontà da parte di Alstom di garantirci per il futuro».

Rientra da Strasburgo più sollevato il direttore generale del gruppo Avm, Giovanni Seno che assieme ai vertici di Aps Holding e BusItalia di Padova ha ottenuto rassicurazioni e garanzie da Alstom Francia, Alstom Italia e Ntl incontrati per risolvere la “grana” dell’annuncio della fine produzione dal 31 dicembre del tram della Lohr e del conseguente rischio, concreto, di trovarsi con 20 tram in esercizio per le due linee di Venezia e Marghera, ma senza manutenzioni e pizzi di ricambio.

Seno chiarisce che la fine produzione non è stata stoppata ma Alstom e Ntl «daranno quanto necessario per consentire a chi come noi ha questo sistema di tram di giungere alla fine della “vita utile” di quanto acquistato. In sostanza si impegnano a proteggere gli investimenti fatti», dice l’ingegnere rientrato ieri a Mestre dalla missione a Strasburgo nella cittadina di Duppinghem dove c’è oggi la fabbrica della Lohr inglobata dal gruppo Alstom. Sia i dirigenti di BusItalia e Aps Holding, Riccardo Bentsik e Franco Viola, sia il direttore generale di Avm, Seno, ora relazioneranno ai sindaci di Padova e Venezia sulle rassicurazioni ottenute.

Ma la notizia della continuità degli approvvigionamenti almeno fino al 2040 è una notizia che fa ben sperare e che tranquillizza anche l’amministrazione comunale che, a differenza della vicina Padova, ha già scelto di non investire più nella tecnologia del tram (l’amministrazione Brugnaro, da sempre critica, ritiene questo investimento eccessivamente costoso) e ha infatti rinunciato ai 15 milioni di euro ministeriali per il prolungamento fino a San Basilio ma deve comunque garantire la funzionalità, e la redditività, di un sistema di trasporto per il quale ha contratto mutui trentennali con canoni elevati.

Nei giorni scorsi a Padova, proprio per un confronto con le amministrazioni della Città del Santo e di Venezia, era arrivato anche il sindaco di Clermond Ferrand, Bianchi, con la proposta di un “club” tra utilizzatori del TransLohr per strappare garanzie e accordi con Alstom e Ntl. Un “Club” di amministrazioni locali aperto a Medellin e a Parigi, altre città che utilizzano il tram della TransLohr così come la città cinese di Shangai.

Ora serviranno altri incontri tecnici per formalizzare l’intesa ottenuta ieri a Strasburgo.




 

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