Vertenza alla San Benedetto oggi si cerca un accordo
SCORZÈ
Dopo lo stato di agitazione indetto nei giorni scorsi e lo sciopero proclamato per lunedì prossimo, oggi San Benedetto Scorzè e sindacati Fai Cisl e Flai Cgil si siederanno attorno a un tavolo per trovare una soluzione al sinora mancato accordo sul contratto integrativo. Se non si dovesse arrivare a un’intesa, i rappresentanti dei lavoratori continueranno con il blocco dello straordinario e della disponibilità iniziato a fine mese, mentre per lunedì s’incrocerebbero le braccia dalle 5.30 alle 17 e durante la copertura di inizio e fine turno. Inoltre ci sarebbe un presidio al parcheggio delle biciclette, davanti al cancello principale della fabbrica di viale Kennedy. Non solo Scorzè ma anche i colleghi di Paese (Treviso) aderiranno: qui chiedono una nuova mensa. Insomma, tra i 960 dipendenti di Scorzè e i circa 170 della Marca, sono interessate oltre 1.100 persone per uno dei marchi più conosciuti in Italia e all’estero. Si preannuncia un faccia a faccia lungo e che potrebbe portare la discussione sino a tarda ora.
Sono diversi i punti di disaccordo tra azienda e sindacati e uno riguarda soprattutto l’organizzazione dei turni, con la richiesta a San Benedetto di ristudiarli; tutto parte dalla media settimanale di 36 ore lavorate dai dipendenti da febbraio a ottobre, con periodi dove si resta di più in azienda e altri meno in altre meno. Per attuare questo sistema, s’impiegano pure le 78 ore annuali, a testa, previste dalla Riduzione orario lavoro (Rol) ma c’è chi ha dovuto pure scalare giorni di ferie. Difficile dire se oggi le parti sbloccheranno la vertenza; nei giorni scorsi San Benedetto ha fatto sapere di non voler «cedere sulla richiesta di aumento delle ore per permessi sindacali e sul principio della proporzionalità tra compenso e attività lavorativa. Se la piattaforma fosse stata presentata nei tempi previsti, i lavoratori avrebbero percepito gli aumenti da gennaio e non da luglio». Flai Cgil e Fai Cisl non ci stanno e chiedono chiarezza su più temi. «Ci viene chiesta la disponibilità di un incontro», fanno sapere in una nota, «ma già viene definito che su alcuni punti non si discute. È inaccettabile. E tutti gli altri argomenti come part-time, stagionali, reperibilità, sicurezza, appalti, trasferta, indennità di turno e così via? ». Oggi se ne saprà di più. —
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