Verso le elezioni comunali, Berlusconi chiama Mara Venier: «Candidati»

La presentatrice in vetta ai sondaggi di Forza Italia. L’invito ufficiale durante una cena a Milano con Alfonso Signorini. Lei: "Sono onorata e lusingata. Ma devo pensarci"
Mara Venier durante il programma 'La vita in diretta', oggi 12 settembre 2011 a Roma negli studi Rai di via Teulada. ANSA/ GUIDO MONTANI
Mara Venier durante il programma 'La vita in diretta', oggi 12 settembre 2011 a Roma negli studi Rai di via Teulada. ANSA/ GUIDO MONTANI

VENEZIA. Bionda, bella, brava e pure che non se la tira, fatta di quella pasta rassicurante che piace e tutti. A tutti? Silvio Berlusconi ci ha ragionato sopra qualche giorno, si è tuffato nei sondaggi, ha incrociato i dati e l'ha voluta a cena. È stato così che sabato sera, in una saletta del ristorante Baretto di Milano, fra i trentasei invitati alla presentazione dell’autobiografia di Alfonso Signorini “L’altra parte di me”, il cavaliere ha posato la sua manona su quella delicata di Mara Venier ed è arrivato subito al dunque: «Vuoi candidarti a sindaco di Venezia?»

Ventiquattro ore più tardi, la presentatrice è in piena tempesta adrenalinica, incollata al cellulare rovente per rispondere alla stessa domanda con la medesima risposta: «Sì, è vero. Berlusconi mi ha chiesto di correre alle prossime elezioni amministrative in laguna. No, non ho ancora deciso. È una proposta molto lusinghiera ma anche molto impegnativa. Mi prendo qualche giorno per riflettere».

La riflessione contempla svariati scenari, a partire da quello primigenio che assegna alla Venier, veneziana trapiantata a Roma ma pur sempre veneziana, ogni settimana a Mestre per far visita all’anziana madre, un posto d’onore nel cuore dei suoi concittadini per i quali, stando alle esplorazioni di Forza Italia, è una “lady like” sul serio, al punto da volerla seduta a Ca’ Farsetti. Niente di meno.

Signora Venier, è proprio così?
«C’era qualcosa nell’aria da giorni. So che prima di farmi questa proposta Silvio Berlusconi aveva fatto fare dei sondaggi e dai sondaggi era emerso che ero la persona più voluta per fare il sindaco di Venezia».

Stupita?
«Stupitissima. Devo dire che sentir fare il proprio nome per un incarico così importante, in una città come Venezia, è davvero un grande onore. Ragion per cui non ho detto no a priori ma, certo, è una cosa sulla quale devo pensarci molto».

Lei non ha mai fatto politica.
«Sono stata sindaco di Venezia per un giorno, durante un Carnevale quando c’era Cacciari... Uno scherzo di Carnevale, appunto. La politica è una cosa seria e io temo di essere troppo diretta e passionale. E poi ho un lavoro che mi piace moltissimo. Ora sto lavorando con Maria De Filippi e sono stata riconfermata a Mediaset».

Se decidesse di ripondere sì ha idea di cosa la aspetta?
«Mi aspetta la città più bella del mondo con problematiche immense, appena uscita da uno scandalo più grande di lei che, considerata la sua risonanza, ha comportato uno sputtanamento mondiale. Venezia ha davvero bisogno di essere recuperata, in tutti i sensi. Il prossimo sindaco dovrà impegnarsi con umiltà, onestà e amore».

Lo dice a se stessa?
«Lo dico a tutti quelli che mi fanno questa domanda».

Anche a Cacciari?
«Cacciari non mi ha telefonato».

A Brunetta?
«Neppure lui mi ha telefonato».

Eppure cinque anni fa lei sostenne la candidatura di Brunetta.
«A Brunetta mi legano molte cose, a cominciare dalle nostre origini. Suo padre era ambulante in Piazza e il mio, prima di diventare ferroviere, faceva il fruttivendolo a Rialto. Brunetta nel 2010 mi propose di inserirmi nella sua lista elettorale ma rifiutai».

Quindi?
«Quindi, continuando a riflettere, penso che avrei troppa paura di fare il sindaco».

Un meno impegnativo assessorato alla Cultura?
«Credo che le cose vadano prese seriamante e la mia insicurezza mi costringe a prendere tutto in modo particolarmente serio. Però, se il sindaco fosse simpatico, why not?».

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