Versalis non convince gli operai lo sciopero della logistica continua
Il piano industriale da 200 milioni di euro per sviluppare, nei prossimi tre anni, nel Petrolchimico veneziano ormai ridotto ai minimi termini, un nuovo polo di “chimica verde” targato Versalis spa (gruppo Eni) non convince i suoi quattrocento dipendenti dell’impianto del cracking che produce solo perdite economiche e quindi non verrà mai più riavviato. Ieri mattina, infatti, nel Capannone del Petrolchimico, a Marghera, l’assemblea dei dipendenti di Versalis, dopo aver esaminato il piano presentato l’altro ieri ai sindacati dei chimici di Cgil, Cisl, Uil veneziane e ai delegati della alla Rsu dall’amministratore delegato, Daniele Ferrari , ha deciso di rispedirlo al mittente e di proseguire lo sciopero della logistica che da più di un mese riduce notevolmente i volumi di materie prime (etilene e propilene) inviati via pipe-line ai petrolchimici di Mantova, Ravenna e Ferrara. Lo sciopero (otto ore a singhiozzo per rallentare le operazioni di scarico dalle navi dell’etilene e del propilene che arriva dagli impianti di Versalis di Brindisi e Priolo per essere smistato, via pipe-line, nell’area padana) proseguirà anche oggi (salvo decisioni diverse che potrebbe prendere oggi il coodinamento nazionale di tutti i delegati sindacali del gruppo Eni). E proseguirà fino alla convocazione, a Roma, dell’incontro al ministero della Sviluppo Economico per definire un accordo quadro in cui si creino le garanzie anche da parte del Governo e delle istituzioni locali perché il piano industriale si possa sviluppare in tutte le sue parti e in tempi certi, per garantire l’occupazione e lo sviluppo del sito di Porto Marghera e per ricostruire relazioni industriali credibili e per fare gli accordi necessari per la gestione. Secondo i lavoratori e le segreterie sindacali dei chimici veneziani il piano illustrato da Versalis «non contiene investimenti sufficienti per garantire il suo pieno sviluppo, in particolare per ciò che riguarda la logistica che può e deve avere interventi e investimenti in tempi brevi ed un impegno che ad oggi l’azienda non ha previsto». Il documento votato all’unanimità ieri mattina, al termine dell’assemblea in Capannone, lascia però qualche speranza di poter arrivare ad un punto d’incontro con i vertici aziendali, mettendo fine allo sciopero a singhiozzo della logistica che mette a rischio la continuità dei petrolchimici di Mantova e Ferrara.
Il progetto che l’amministratore delegato di Versalis ha presentato con l’obiettivo di realizzare un polo di chimica verde veneziano, secondo lavoratori e sindacati «deve essere approfondito nei contenuti tecnici e nel piano di gestione del percorso che prevede tempi lunghi, 2/3 anni. Le ricadute organizzative e le garanzie per l’occupazione rimangono oggi solo dichiarazioni generali ancora prive di impegni chiari e certi».
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