Versalis, la petrolchimica dell’Eni in ripresa dopo il tonfo di inizio anno

L’emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19, ma soprattutto la crisi dell’industria automobilistica, avevano fatto precipitare i ricavi nel bilancio di Versalis spa – la società chimica presente anche a Porto Marghera con uno stabilimento che occupa centinaia di lavoratori – con un -27% nei primi sei mesi dell’anno a causa della flessione dei volumi di prodotti petrolchimici venduti.
Ma nel terzo trimestre (luglio-settembre) c’è stato un sostanziale recupero rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso grazie alla crescita delle vendite di intermedi chimici industriali (stirenici ed elastomeri) e al miglioramento dei margini del polietilene, prodotti grazie al cracking di Versalis attivo a Porto Marghera e collegato via pipeline con i petrolchimici padani di Ferrara e Mantova.
Tra luglio e settembre scorsi le vendite di prodotti petrolchimici si sono attestate allo stesso livello del 2019, pari a 1,1 milioni di tonnellate (+1%), anche grazie alle maggiori disponibilità, da produzione, degli stirenici, in particolare nel settore elettrodomestici e packaging, e degli elastomeri.
Considerando i primi nove mesi dell'anno, le vendite di prodotti petrolchimici sono comunque scese del -7% a poco più di tre milioni di tonnellate, con un tasso di utilizzo degli impianti par al 61%, contro il 68% rispetto all'anno scorso. «La contrazione dei volumi è dovuta» spiega il gruppo Eni «alla minore domanda proveniente dai principali settori di utilizzo, in particolare l’automotive, trainati dalla recessione globale e dalle incertezze che hanno indotto gli operatori a diminuire gli stoccaggi. Il risultato operativo ha registrato un - 28% per effetto della recessione delle economie europee a causa delle misure di contenimento del picco pandemico e delle incertezze sui tempi di ripresa, che hanno indotto gli operatori a posticipare gli acquisti». Nel terzo trimestre di quest’anno Versalis ha riavviato la centrale a biomasse dell’ex Mossi & Ghisolfi – a Crecentino, in provincia di Vercelli – destinandolo alla produzione di disinfettante a base di etanolo da sciroppo di glucosio da mais e ha siglato un accordo con l'italiana Forever per lo sviluppo e la commercializzazione di una nuova gamma di prodotti in polistirene compatto realizzati a partire da imballaggi riciclati. Versalis ha inoltre firmato con il consorzio di recupero Corepla per la valorizzazione delle plastiche post-consumo attraverso processi di gassificazione e pirolisi. Resta in sospeso il progetto di sviluppo della cosiddetta “chimica verde” – ribadito a più riprese dall’amministratore delegato della capogruppo Eni, Claudio Descalzi – che vedrebbe Porto Marghera come “sito strategico” per la produzione di oli lubrificanti di origine vegetale e di bio-plastiche derivate dai rifiuti nell’ottica della cosiddetta “economia circolare”.
Ma a tutt’oggi non è stato presentato un piano al riguardo, malgrado le pressanti richieste delle organizzazioni sindacali dei lavoratori chimici, anche Porto Marghera, dove ha già riconvertito al biodiesel la vecchia raffineria e dove intende realizzare – grazie ad un protocollo già sottoscritto con Veritas spa – un impianto industriale Waste to Fuel che trasformerà fino a 150 mila tonnellate all’anno di rifiuti organici in bio olio e recupererà acqua. —
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