Versalis acquisisce i brevetti di M&G per i biocarburanti

MARGHERA
Adesso ci sono più probabilità di poter trasformare il sogno di riconvertire quel che resta del Petrolchimico di Porto Marghera, e in particolare il vecchio impianto di cracking dell’etilene di Versalis spa, del gruppo Eni, in un avanzato e innovativo sito di “chimica verde e biocarburanti”. Martedì scorso, all’asta indetta dal tribunale fallimentare di Torino, Versalis spa ha offerto 80 milioni di euro per acquisire il cosiddetto «perimetro bio», composto dalle quattro aziende Biochemtex, Beta Renewable, Ibp e Ibp Energia del gruppo Mossi & Ghisolfi (M&G), il più importante in concordato preventivo. Dopo l’apertura della busta con l’unica offerta, ovvero quella di Versalis-Eni, pervenuta all’asta torinese, deve essere ora completata con il rogito l’atto davanti a un notaio e con la trattativa con i sindacati dei chimici sia sul futuro dei 200 dipendenti delle quattro aziende del gruppo M&G, con sede a Crescentino in provincia di Vercelli, che le ricadute di questa acquisizione all’interno degli stabilimenti di Versalis esistenti in Italia, a cominciare da quello di Porto Marghera candidato anche dall’attuale numero 1 di Eni, Claudio Descalzi, a diventare la sede della nascente industria “chimica verde e bio” dell’Eni.
I sindacati dei chimici veneziani sono già pronti a chiedere ai vertici di Versalis i progetti di utilizzo dei brevetti, unici al mondo, del gruppo M&G relativi agli innovativi “biocarburanti di prima generazione”. L’impianto di cracking dell’etilene di Porto Marghera (che occupa circa 400 dipendenti diretti), infatti, era già stato programmato per la chiusura definitiva (entro il 2021), ma la caduta dei prezzi del petrolio e dei suoi derivati ha indotto Versalis a tenerlo attivo ancora per alcuni anni, per conto di grandi compagnie come Esso. Fatto sta che il vecchio cracking di Versalis è, comunque, destinato alla chiusura, sempre che non si pensi e realizzi un diverso utilizzo degli impianti e dell’area che occupano all’interno del Petrolchimico di Porto Marghera. E proprio i brevetti “bio” di M&G, come auspicano i sindacati dei chimici veneziani di Cgil, Cisl, Uil ,potrebbero trovare a Porto Marghera il loro sviluppo industriale. In particolare a Versalis potrebbero interessare la tecnologia “Proesa®” per la conversione di biomasse in zuccheri, la Biochemtex del Gruppo M&G, che possiede la cosiddetta tecnologia “Moghi” che consente di valorizzare biomasse a base di lignina per la produzione di prodotti chimici ad alto valore aggiunto. La lignina si ottiene come sottoprodotto della produzione di bioetanolo può essere trasformata, attraverso questo processo, in una molecola fondamentale per la produzione di prodotti chimici industriali, alternativa a quella che fa capo al petrolio come fonte di molecole primarie.
Secondo i sindacati veneziani, Eni e Versalis hanno tutti i motivi per: «sviluppare la nuova chimica verde e la produzione di carburanti da fonti pulite e rinnovabili che in futuro dovrebbero soppiantare del tutto quella degli inquinanti combustibili fossili derivanti dal petrolio». —
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