Veritas, il Garante boccia le multe gli ispettori violano la privacy

La Federconsumatori ha chiesto un parere all’organismo di tutela: «È invasiva la pratica di ispezionare tra i sacchetti dei rifiuti, contro la libertà personale». L’azienda: «Controlli mirati, non diamo sanzioni»
Di Alessandro Abbadir

Le multe a chi scarica immondizia nei posti non previsti non possono essere comminate se gli ispettori di Veritas rovistano nei sacchetti per identificare il “colpevole”.

Si violerebbero infatti le libertà e il diritto alla privacy dei cittadini.

A spiegarlo è il Garante della Privacy con una nota inviata all’esponente di Federconsumatori di Riviera del Brenta e Miranese Alfeo Babato. Il Garante chiarisce che le ispezioni su chi scarica abusivamente i rifiuti, rovistando sui sacchetti sono illecite, e portano di fatto all’annullamento di fatto della sanzione comminata.

«È invasiva», spiega il Garante, «la pratica di ispezioni generalizzate da parte del personale incaricato e cioè ispettori delle municipalizzate o polizia locale, del contesto dei sacchetti con lo scopo di identificare presuntivamente il conferente. La modalità di accertamento descritta, può rivelarsi lesiva di situazioni giuridicamente tutelate come la libertà e la segretezza della corrispondenza lasciata nei rifiuti».

E poi un altro affondo del Garante sull’efficacia del metodo delle ispezioni nei sacchetti per capire a chi appartengono. «L’attività di ispezione», spiega il Garante, «non costituisce di per sé uno strumento risolutivo per accertare l’identità del soggetto produttore, dal momenti che non risulta agevole capire se il sacchetto all’origine avesse lo stesso contenuto trovato all’atto dell’ispezione, e pertanto appartenga alla persona identificata attraverso gli elementi che c’erano all’interno dello stesso».

Una sanzione data in questo modo, per il Garante alla fine potrebbe essere erroneamente comminata. Il Garante insomma mette dei paletti ben precisi alle modalità di azione degli ispettori Veritas e dei vigili urbani che poi trasformano il verbale stilato dai dipendenti della municipalizzata in sanzione verso il trasgressore.

Veritas si difende: «I nostri ispettori», spiega l’azienda, «sia nel comune di Venezia che in quelli della provincia non comminano sanzioni ma comunicano verbali alle polizie locali che poi li trasformano in sanzioni o ammende verso chi scarica abusivamente o in modo difforme. Va detto che il modus operandi degli ispettori non è quello di ispezioni a tappeto. Non rovistano cioè centinaia di sacchetti, ma cercano di individuare il trasgressore al momento in cui sversa. Per questo vengono fatti appostamenti ad hoc e vengono raccolte tante segnalazioni e testimonianze dei cittadini. In alcune zone i trasgressori vengono fotografati dagli ispettori o da semplici passanti o immortalati da telecamere di controllo, piazzate dai comuni. Solo a quel punto», fa sapere Veritas, «si aprono i sacchetti e si confrontano tutti gli elementi per stabilire con esattezza l’identità del trasgressore».

Alessandro Abbadir

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