Venus Venis, per la torre tutto da rifare

La commissione Via della città metropolitana non ha dato l’ok alla torre “Venus Venis”, quasi 100 metri di altezza con negozi, alberghi e ristoranti e vista sulla Romea: l’11 ottobre scorso la commissione tecnica ha emesso parere negativo al progetto in quanto vi è un impatto «sulla componente aria non mitigato dalla nuova torre cumulativamente considerata con l’esistente centro commerciale “Nave de vero”.
L’iter: oltre un anno. Anche l’impatto sul traffico ha inciso sul parere negativo. Lo stop della commissione di valutazione di impatto ambientale non significa il tramonto definitivo del progetto della torre a fianco del centro commerciale “Nave de vero”. Dall’istanza di esame presso la Via, presentata nel giugno 2015 dal proponente, la società Blo immobiliare srl (la stessa che ha realizzato il centro commerciale) ad oggi, il progetto della torre è stato più volte oggetto di integrazioni e varie modifiche. L’intervento prevede due corpi, una piastra di due piani fuori terra a destinazione commerciale posti sopra un parcheggio seminterrato e una torre di 17 piani in parte commerciali e in parte destinati a ristorazione e ricettivo, con la previsione dell’arrivo di un altro albergo di alto livello e di due piani di ristorante sulla sommità. Gli aggiustamenti per la commissione Via finiscono con il «configurare una modifica sostanziale del progetto che necessita di essere valutata con la presentazione di una nuova istanza, avendo esaurito in questo procedimento la fase di integrazioni».
Nuova istanza. Uno dei progettisti dell’intervento, l’architetto Silvio Milanese lo conferma : la Blo Spa non intende affatto lasciar perdere. La società, spiega, «presenterà a breve una nuova istanza di valutazione di impatto ambientale del progetto con la convinzione che il progetto della torre» in sè non sia stato valutato negativamente dalla commissione della città metropolitana ma piuttosto abbia pesato «l’impatto in relazione alla vicinanza del vicino centro commerciale. Abbiamo previsto parcheggi in più e altri interventi con un piano in più seminterrato ma la commissione non li ha potuti accettare come integrazioni e ha chiesto di ripresenta l’istanza».
La Blo aveva proposto un nuovo accesso al parcheggio interrato con una viabilità di pertinenza; la possibilità di utilizzare parcheggi di altre strutture (dal Leroy Merlin alla multisala nelle vicinanze) e la costruzione di un ulteriore piano interrato sotto la nuova torre, con 350 posti auto in più da aggiungere ai 650 del progetto iniziale.
Le funzioni. Il progetto comprende 5.474 metri quadri di commerciale; 5.902 metri quadri di alberghiero e una area ristorazione di 697 metri quadri distribuita sugli ultimi due piani della torre. «Sia commerciale che alberghiero sono proposte di alto livello, ben diverse da quelle di un centro commerciale», spiega il progettista.
La questione altezze. La commissione nel parere tocca anche la questione altezze: la torre “Venus Venis” arriva ai 100 metri d’altezza in un’area dove la variante al Prg per la terraferma prevede si possa costruire al massimo torri di 45 metri. «Altezze superiori potranno essere riviste attraverso l’approvazione di un piano urbanistico attuativo o con un permesso a costruire in deroga», dice la commissione Via. I privati non concordano e non cambiano l’altezza prevista. Se la nuova istanza otterrà il via libera della Via, il Comune di Venezia sarà coinvolto dovendo autorizzare (o meno) la richiesta di permesso a costruire. E si tornerà a discutere dell’altezza. Il sindaco, in consiglio comunale, nei mesi scorsi si è detto favorevole all’intervento, sostenendo la necessità «di uno sviluppo verticale di Mestre».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia