Ventisei dipendenti di Reaz senza un futuro
JESOLO. «Adesso cosa ne sarà di noi?» Miah Kamal Hossain era uno dei dipendenti di Reaz al ristorante Europa, a due passi da piazza Mazzini. Lavorava sodo nella cucina assieme ad altri connazionali e ora è smarrito sulle strade del lido.
«Hanno sequestrato tutto», dice disperato, «siamo senza lavoro, non sappiamo cosa fare. Avevamo un regolare contratto, Reaz è stato sempre corretto e buono con noi. Ma ora non sappiamo neppure se riusciremo a mangiare».
Anche la segretaria è incredula per l’accaduto: «Lavoro per Reaz da alcuni mesi, non ho mai riscontrato anomalie, so solo che per tutta la sua attività imprenditoriale questo è un colpo durissimo».
Cinque attività, 26 dipendenti adesso senza lavoro che si chiedono quale sarà il loro futuro. Una situazione per loro davvero difficile, visto che erano arrivati a Jesolo nella speranza di sbarcare il lunario e di mettere da parte qualche soldo per le loro famiglie. Alcuni di loro avanzano ancora stipendi arretrati e ora si rivolgeranno all'ispettorato del lavoro che già era passato per delle verifiche. Le attività saranno passate ai raggi x, a maggior ragione ora che sono finite sotto sequestro.
Un commerciante con attività vicino alla sua nella zona di piazza Marina attacca l’imprenditore orientale: «Ho visto dei ragazzi bangladesi che lavoravano nel suo negozio fino alle 2 di notte senza sosta e mi hanno detto che li sfruttava».
Adesso tutti danno libero sfogo ai loro sospetti, sapendo che l'imprenditore è finito in carcere assieme a tre poliziotti. Anche su Facebook i commenti si sprecano e molti sono davvero molto pesanti. Lo erano già prima delle manette scattate ai polsi dell’imprenditore e adesso non hanno davvero più freno. (g.ca.)
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