Veneziano taglia la palpebra alla ex e posta le foto di lei nuda, in casa aveva una pistola
Tre anni di convivenza, ben presto trasformata in un vero e proprio inferno. Poi, dopo la decisione di chiudere il rapporto sentimentale, un altro lungo incubo, non ancora terminato.
È la storia drammatica di una donna bolzanina di 53 anni che dopo essere stata più volte pesantemente picchiata, insultata e minacciata dal compagno con cui conviveva in un paese dell'Alto Adige, si è trovata anche ad affrontare un lungo periodo di vera e propria persecuzione.
Ora la vicenda è approdata davanti al tribunale perché l’uomo è sotto processo per maltrattamenti e atti persecutori, cioè stalking. La donna che per alcuni anni ha subito in silenzio la violenza del convivente di cui si era innamorata, ora chiede giustizia.
La sua è una storia caratterizzata da episodi particolarmente brutali. In un paio di casi la donna fu costretta anche a rivolgersi all’ospedale per un principio di asfissia a seguito di un tentativo di strangolamento. Il processo penale, alla terza udienza, ha visto ieri) sfilare una decina di testimoni. Tutti hanno confermato in pieno quanto emerso nel corso dell’inchiesta. Il capo d’imputazione, molto dettagliato, è impressionante. L’uomo ha 49 anni, con una famiglia d’origine dell’alta borghesia veneziana. Per la Procura avrebbe procurato alla compagna per anni continue sofferenze fisiche, psichiche e morali.
La donna sarebbe stata più volte umiliata con epiteti ingiuriosi, manifestando una gelosia ossessionata e malata. In un’occasione la donna sarebbe svenuta dopo essere stata sbattuta sul letto, colpita con calci e pugni. In un’altra occasione l’uomo le avrebbe tagliato una palpebra.
L’uomo è accusato di aver messo nel mirino addirittura il nuovo compagno di lei arrivando al punto da recarsi a Crema per fotografare la casa dei suoi familiari postando poi su facebook l’ ’immagine di un edificio in fiamme. L’uomo ha poi postato sul web fotografie dell’ex compagna nuda.
L’imputato, infatti, pur risultando in cura sotto il profilo psichiatrico, era in possesso di una pistola e del relativo porto d’armi che qualche mese fa è stato revocato. L’uomo si sarebbe più volte spacciato per agente dei servizi di sicurezza. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 20 novembre. —
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