Sono Alberto Fiorin e Dino Facchinetti i veneziani dell’anno
La coppia, che ha ripercorso le vie di Marco Polo dalla laguna fino in Cina sulle due ruote delle loro biciclette, ha ricevuto pergamena miniata e medaglia d’oro nelle Sale Apollinee della Fenice
Sono Alberto Fiorin e Dino Facchinetti i due Veneziani dell’anno. La coppia, che ha ripercorso le vie di Marco Polo dalla laguna fino in Cina sulle due ruote delle loro biciclette, ha ricevuto pergamena miniata e medaglia d’oro nelle Sale Apollinee della Fenice, il riconoscimento assegnato dall’associazione Settemari.
«Ascoltando la motivazione ci è venuta un po’ di pelle d’oca…», esordiscono Fiorin e Facchinetti. «Si parla di arcaici paesaggi rurali, inospitali steppe desertiche. È tutto vero: ci siamo sentiti novelli Marco Polo».
Un viaggio tra sfide e incontri
Una pedalata lunga e sofferta, tra i 48 gradi toccati nelle aree più difficili della Cina e lo zig zag tra le guerre che scombinano il percorso dalla Laguna fino al Paese di Mezzo, attraversando 13 nazioni.
«Non è stata una semplice avventura, ma un’esperienza di vita. Mostravamo la nostra bandiera di Marco Polo, siamo stati aiutati tantissimo anche se non riuscivamo a parlarci», raccontano.
«Il nostro desiderio è di tuffarci nella storia locale e nella letteratura nostrana, con uno spirito che guarda anche fuori da noi». È già in programma il prossimo viaggio, lungo gli storici possedimenti in terraferma, da Palmanova a Rovereto, da Crema a Cremona.
Il riconoscimento
La pergamena e la medaglia sono state consegnate dalla presidente dell’Associazione Settemari, Luisa Vianello. In apertura, a tratteggiare la figura di Marco Polo ci ha pensato la rettrice di Ca’ Foscari, Tiziana Lippiello, che ha annunciato una novità.
«Chi viene in visita dalla Cina a Venezia cerca sempre una statua di Marco Polo, che manca», sottolinea Lippiello. «Come ateneo, ne abbiamo realizzata una in tre dimensioni, che sveleremo insieme a Tiziana Plebani».
Lippiello pone l’accento sulle sfaccettature del Paese di Mezzo: «Pensiamo che la Cina sia un paese con una sola cultura, ma non è così. Ci sono tante componenti etniche, con culture veramente diverse tra loro. Dobbiamo imparare da Marco Polo questa attitudine a conoscere: la sua figura è ammirata in tutta l’Asia».
I saluti istituzionali
Tra i saluti iniziali, non è mancato quello di Andrea Erri, che ha sottolineato il valore del Teatro La Fenice: «La Fenice è luogo e presidio dei valori di questa comunità, è parte della nostra missione sociale».
Il vicesindaco e assessore allo Sport, Andrea Tomaello, ha elogiato l’impresa dei due sportivi: «Ringraziamo due sportivi, che hanno realizzato un’impresa così importante. È un’azione positiva, che hanno raccontato, mostrandoci le cose belle della nostra città. Questa è un’immagine su cui dobbiamo puntare».
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