VeneziaArte, la guida / Illuminazioni, tutti gli artisti emergenti
La grande esposizione nel Padiglione Centrale dei Giardini: tre grandi opere del Tintoretto dialogano con gli artisti della contemporaneità. Tutti i segreti dell'esposizione curata da Bice Curiger
Bice Curiger
VENEZIA. Unire, non separare. Nella visione di Bice Curiger, direttrice della 54. Esposizione Internazionale di Arti Visive «Illumi
nazioni
», le tre opere del Tintoretto (
Il trafugamento del corpo di San Marco, La creazione degli animali e L’ultima cena
), guest star al Padiglione Centrale dei Giardini, non sono una provocazione, ma un momento fondamentale della storia dell’arte. I dipinti, considerati nel loro contesto storico, fecero scandalo per l’uso straordinario della luce, e sembra che ancora oggi siano destinati a rompere gli schemi. La loro presenza non è infatti passata inosservata, come dimostrano le opere degli artisti che hanno osato riaprire il confronto con il grande Maestro.
Il sudafricano Nicholas Hlobo, già protagonista del mercato internazionale, espone infatti un’opera riferendosi al dipinto
La creazione degli animali
. La veneziana Monica Bonvicini torna sulle tracce di Tintoretto ispirandosi alla scalinata della
Presentazione della Vergine
, esposto nella Chiesa della Madonna dell’Orto, in città. James Turrell, classe 1943, conosciuto per i suoi studi sulla percezione, non poteva non accogliere con passione questo tema e già ci si domanda con quali sperimentazioni luminose incanterà il visitatore.
La direttrice ha curato l’esposizione al Padiglione Centrale dei Giardini e all’Arsenale per un totale di 83 artisti, molti dei quali under 35: i Birdhead con un lavoro su Shangai ispirato a un poema cinese, Das Institut sull’ambivalenza dell’arte, Gintaras Didziapetris con il film
Optical Event
, le sculture metalliche di Ida Ekblad e quelle di marmo e bronzo di Luca Francesconi, l’ironia sottile delle cartoline di Cyprien Gaillard, l’interattiva opera di Ryan Gander, l’artefice della balena spiaggiata all’Arsenale Loris Gréaud, le riflessioni sul razzismo di Rashid Johnson, l’installazione di bidoni di Klara Liden e infine il provocatorio Fabian Marti.
Non mancano le opere dei bigs già affermati: i compianti Sigmar Polke e Gianni Colombo, Maurizio Cattelan, Fischli & Weiss, Katharina Fritsch, Cindy Sherman, Rosemarie Trockel e i Leoni d’Oro Franz West e Sturtevant. «Illumi
nazioni
» crea quindi un ponte, o meglio un arcobaleno, tra quello che si considera antico e contemporaneo, restituendo all’arte l’immediatezza dell’esperienza, al di là del corso del tempo.
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