Venezia74, nove film in gara per il "leone d'oro gay"

Undicesima edizione per il "Queer Lion", il premio collaterale per i film a tematica omosessuale. Tre italiani in corsa, tra cui "Una famiglia" di Sebastiano Riso sull'utero in affitto, e poi i Manetti Bros.
Una scena del film "Martyr" di Mazen Khaled
Una scena del film "Martyr" di Mazen Khaled

VENEZIA. Sono 9 i film che si contenderanno il "leone gay" alla prossima mostra del cinema di Venezia, in programma dal 30 agosto al 9 settembre, e tra questi anche tre pellicole italiane, una delle quali affronta il delicato tema dell'utero in affitto. E' infatti giunto all'undicesima edizione il "Queer Lion", premio collaterale della mostra dedicato ai film con "tematiche omosessuali e queer culture”. 

Per l’Italia saranno in gara "Una famiglia" di Sebastiano Riso, già autore dell’apprezzato "Più buio di mezzanotte", che affronta il tema dell’utero in affitto e delle coppie impossibilitate a procreare; "Ammore e malavita" dei Manetti Bros.; "Il contagio" opera seconda di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, già in gara per il Queer Lion nel 2010 con "Et in terra pax" e presidenti di giuria nel 2012.

Tre gli esordi dietro la macchina da presa: da Biennale College arriva "Martyr" di Mazen Khaled, film che mette in discussione i riti di un’intera comunità rivelando le divisioni interne alla città di Beirut ed alla società libanese; dalla Settimana della Critica invece ci sono "Team Hurricane" della danese Annika Berg, e "Les garçons sauvages" di Bertrand Mandico i cui giovani protagonisti cambiano sesso ed accettano il cambiamento come forma di erotismo. “Se Adinolfi la sera ha gli incubi, sogna questo film” ha dichiarato Giona A. Nazzaro, delegato generale della Settimana della Critica.

Completano il concorso "Three Billboards Outside Ebbing, Missouri" di Martin McDonagh con Frances McDormand e Woody Harrelson; "Marvin" di Anne Fontaine con Finnegan Oldfield e Isabelle Huppert, tratto dal bestseller gay "En finir avec Eddy Bellegueule" di Édouard Louis, e da Venezia Classici il documentario "The Prince and the Dybbuk" di Elwira Niewiera e Piotr Rosołowski, ritratto del regista gay polacco Michał Waszyński.

Il Queer Lion 2017 verrà consegnato venerdì 8 settembre alle 18 nella Villa degli Autori, sede delle Giornate degli Autori, all’interno di una cerimonia con i più importanti premi collaterali: Fedeora Award, Label Europa Cinemas, GdA Director’s Award, Premio del Pubblico BNL della Settimana della Critica.

In programma anche un momento di festa mondana, com'è nella tradizione della Mostra del Cinema, anche questo in tema rigorosamente "queer": nella notte di venerdì 1 settembre si svolgerà il "Queer Lion #libertadigusto Opening Party" nel parco dell’aeroporto Nicelli del Lido di Venezia, l’ingresso sarà libero con consumazione facoltativa; alla consolle ci sarà Brian dj dalla discoteca Queever di Torino.

Il ricavato della festa, assieme al contributo dell'azienda vinicola "Prodigiodivino", verrà devoluto all’associazione "MaiMa" di Schio (Vicenza), ed in particolare al loro “Progetto Scuole” che prevede interventi mirati per prevenire il bullismo omofobico nelle classi. Il progetto veda la collaborazione di due ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, di Age Schio (Associazione Genitori Schio), e di alcuni dirigenti scolastici dell’area dell’Altovicentino.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia