Venezia68. Flop Comencini: "Festival non ama emozioni" / CLIP

Delude il film della Comencini con Claudia Pandolfi, Filippo Timi, Michela Cescon e Thomas Trabacchi. Fischi e risate nella proiezione stampa. La replica della regista: "I critici non sanno emozionarsi"
Una scena del film
Una scena del film
VENEZIA. La storia di maternità difficile, amore e montagne di Cristina Comencini di 'Quando la notte' alla fine non convince e piovono pochi applausi e tanti 'buu' alla prima proiezione stampa di stamani al Lido. Peccato, trattandosi del secondo film dei tre italiani in concorso in questa 68/a edizione del Festival di Venezia che si chiuderà sabato.


Motivo di questo scarso apprezzamento? Probabilmente il fatto che il film che punta in alto, in quanto ad atmosfere, toni e sentimenti, scorre su quella sottile linea dove è molto facile cadere nel ridicolo. E così, non a caso, stamani tante risate in sala proprio durante le scene più drammatiche, quelle che avrebbero dovuto strappare commozione e lacrime.


Questa, in breve, la storia del film girato a Macugnaga, ai piedi del Monte Rosa, e tratto dall'omonimo romanzo della Comencini pubblicato da Feltrinelli. Protagonisti, Marina (Claudia Pandolfi) e Manfred (Filippo Timi). Lei si è come rifugiata in montagna con Marco, il suo bambino di due anni campione mondiale di pianto, e lui, invece, è la guida alpina che gli ha affittato la casa con un carattere a dir poco urticante.


I due sono insomma sotto lo stesso tetto, ma quasi non comunicano. Una notte però i pianti di Marco, tra le urla della madre, si interrompono troppo in fretta per non creare un sospetto in Manfred. Il bambino è stato infatti scaraventato a terra dalla madre esasperata, come lo troverà appunto Manfred, con accanto una Marina sperduta quanto catatonica. Un concatenarsi di fatti, e una ambientazione, che sembra in un primo momento richiamare la vicenda di Cogne.


A portare i suoi due ospiti all'ospedale sarà proprio quella scostante guida alpina che ha troppi conti aperti con le donne più importanti della sua vita (madre e moglie) per non avercela con loro e, allo stesso tempo, per non avere voglia di una loro redenzione.


Poco a poco, tra le due solitudini di Marina e Manfred, si muove qualcosa, anche grazie al segreto di quella notte di violenza verso il piccolo Marco. Quando Timi scoprirà poi in Marina quella ritrovata femminilità accogliente a lui mancata (è stato abbandonato dalla madre a nove anni), comincerà silenziosamente ad amarla ricambiato.


I due si rivedranno solo dopo qualche anno. Lui claudicante dopo quell'incidente di montagna in cui era stato salvato proprio da Marina, e lei ormai in pace con la sua maternità (ha avuto un'altra figlia). La passione nascosta diventerà finalmente amore e Marina e Manfred si ritroveranno a letto. Peccato che anche l'happy end con tanto di accennato sesso non convince e suscita più di una risata.


Scritto dalla Comencini con Doriana Leondeff, Quando la notte, prodotto da Cattleya in collaborazione con Rai Cinema, verrà distribuito da 01.
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