Venezia, Vivaldi per San Marco. E no ai venetisti

Le note delle “Quattro Stagioni” per il Santo patrono. La Questura ricorda il divieto di manifestare nell’area marciana

VENEZIA. Musica per celebrare San Marco, ma non certo arie di Verdi altrimenti finisce come lo scorso anno a fischi. Quindi meglio le “Quattro Stagioni” di Vivaldi. Organizza il Comune e in particolare il consigliere alle tradizioni Giovanni Giusto che tutti ricordano, lo scorso anno, nell’abbraccio avvolto dalla bandiera di San Marco con il sindaco Luigi Brugnaro mentre con la mano sul cuore cantavano l’Inno di San Marco.

Il 25 aprile non è solo la Festa della Liberazione ma anche il giorno in cui ricorre San Marco, patrono di Venezia. Da anni, spontaneamente oppure organizzati in qualche modo venetisti o presunti patrioti della Serenissima Repubblica calano con bandiere e gonfaloni vari, per festeggiare in Piazza San Marco il patrono. E ogni volta era polemica.

Lo scorso anno, per la prima volta, il Comune aveva organizzato la celebrazione che per molti oscurò il 25 aprile Festa della Liberazione. «Par tera, par mar, San Marco». Senza dimenticare «Chi non salta italiano è» e «Veneto libero», slogan gridati in una piazza dove molti turisti assistevano alla kermesse.

Il divieto. Quest’anno il Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico ha ribadito che nessuna manifestazione politica è possibile nell’area marciana, come stabilito da un decreto prefettizio del 2009. La precisazione era stata inviata, inoltre, già alcuni giorni fa dal capo della Digos di Venezia Daniele Calenda, al rappresentante dell’associazione culturale Governo Veneto, Albert Gardin.

La Digos temeva qualche iniziativa dei separatisti guidati dal loro autoproclamato doge Gardin. Ma quest’anno questi venetisti festeggeranno San Marco a Bergamo, mentre hanno chiesto al presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni l’uso di Palazzo Ducale per il 12 maggio, data che ricorda la “svendita” della Serenissima da parte dei francesi. Da immaginare che la Digos ricorderà anche per questa occasione ai venetisti che l’area Marciana è vietata per manifestazioni di tipo politico.

La polemica. Tornando al prossimo 25 aprile, l’altro giorno era stato il presidente della Municipalità Venezia Lido Isole, Giovanni Andrea Martini, a risollevare la questione della festa in Piazza. Martini scrivendo al sindaco ha chiesto che Luigi Brugnaro eviti l’adunata di separatisti come lo scorso anno. Gli ha risposto Giovanni Giusto sottolineando che non si tratta di nessuna adunata di separatisti ma soltanto di portare avanti una tradizione e cioè quella di festeggiare San Marco nella sua piazza.

Liberazione e patrono. Quest’anno al mattino con l’alzabandiera la messa e lo stand della Croce Rossa sarà festeggiata la Liberazione. Nel pomeriggio spazio al Santo patrono. Ci sarà un concerto di un’orchestra di archi che interpreterà le “Quattro Stagioni” di Vivaldi. Finita questa prima parte della celebrazione, la festa si sposterà a Palazzo Ducale dove saranno premiate le eccellenze veneziane.

Per l’occasione canterà il coro della Fenice, lo stesso che venne fischiato lo scorso anno in piazza, quando intonò le arie verdiane dell’Aida. Verde troppo patriota italiano per essere gradito alla piazza venetista. A dire il vero anche Giovanni Giusto dal palco stigmatizzò questo comportamento. In parte dovuto anche allo scorrere dell’alcol.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia